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Guardia di Finanza di Torino alla scoperta dei lavoratori in nero. Sotto controllo artigiani e professionisti

Redazione Quotidiano Piemontese

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finanzaGuardia di Finanza sulle tracce di lavoratori in nero. Il comando di Torino, tra i cui obiettivi rientra la lotta al lavoro irregolare, ha effettuato una serie di controlli fiscali, negli ultimi giorni, per sincerarsi del rapporto di dipendenza tra datori e lavoratori. In particolare, sotto osservazione parrucchieri, baristi, imprese edili, ambulanti, falegnami, dentisti, veterinari e in 57 casi i lavoratori presenti nelle aziende e nei negozi erano in nero, 9 assunti con contratto non corrispondente alle reali mansioni e agli orari di lavoro a cui erano soggetti. Inoltre, erano inquadrati con una retribuzione più bassa di quella a norma di legge. Uno degli esempi più eclatanti di lavoro sommerso, riguarda un esercizio pubblico il cui titolare ha impiegato, per oltre 15 anni e in maniera ininterrotta, due lavoratrici in nero. In una nota pizzeria di Pinerolo, su 9 addetti 7 erano irregolari. Italiani, cinesi ed europei orientali, queste le nazionalità dei datori di lavoro disonesti a cui i finanzieri hanno imposto il pagamento dei contributi previdenziali e assicurativi dovuti, nonché il pagamento di sanzioni, alcune di entità considerevole, per un totale di 620mila euro.

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