Cronaca
Idonei e seconde aliquote: un “esercito” di giovani in attesa di entrare nelle forze dell’ordine
Entrare nelle forze dell’ordine non è un’impresa semplice. Ne sa qualcosa Luca, “ragazzo piemontese disoccupato” che “da sempre sogna di entrare a far parte della Polizia di Stato”. Luca racconta su Facebook di aver partecipato ad un “concorso per 964 allievi agenti, facendo, come tutti gli altri ragazzi idonei, un punteggio alla preselezione culturale molto alto”. Un recente annuncio del ministro Alfano, ha acceso le speranze di migliaia di giovani italiani vincitori di concorso (o idonei come Luca) che sperano al più presto di entrare a far parte delle forze dell’ordine. “Per Expo 2015 il Ministro dell’Interno Alfano ha dichiarato che ci saranno assunzioni di nuovi agenti di Polizia, vista la nuova necessità di forze dell’ordine connessa all’evento” si legge nel post di Luca che sottolinea: “Io e altri 511 ragazzi idonei fuori graduatoria di questo concorso in Polizia potremmo subito essere assunti tramite decreto di ampliamento dei posti a concorso”.
Il decreto sulla Pubblica Amministrazione
La scorrimento delle graduatorie dei concorsi per le forze dell’ordine è una vicenda che si trascina da diverso tempo. L’argomento tornò alla ribalta lo scorso ottobre quando venne approvato in maniera definitiva il decreto sulla Pubblica Amministrazione. “Un importante passo avanti verso una PA più giusta, meritocratica e trasparente” aveva dichiarato l’allora ministro per la PA e la Semplificazione, Gianpiero D’Alia. La legge, tra le altre cose, prevede il prolungamento della validità delle graduatorie dei concorsi nella pubblica amministrazione fino alla fine del 2016 e impone di assumere tutti i vincitori e gli idonei delle graduatorie ancora valide prima di bandire nuovi concorsi. Una misura che tuttavia non sembra valere per il comparto delle forze dell’ordine. Dopo un mese dall’entrata in vigore della legge, venne bandito un nuovo concorso per la Polizia penitenziaria. E così avvenne anche per altri settori delle forze dell’ordine.
Pareri opposti sull’applicazione del decreto D’Alia
L’applicazione del decreto D’Alia è una materia contrastata. Sentito dal quotidiano Repubblica (che nel gennaio scorso ha pubblicato una videoinchiesta sui concorsi per le forze dell’ordine), l’allora ministro ministro per la PA e la Semplificazione aveva precisato che “questa è una legge generale che non può derogare a quelle speciali, come la disciplina sul reclutamento delle forze di Polizia, che prevede un sistema di programmazione quinquennale nel quale i posti disponibili sono messi annualmente a concorso”. L’avvocato Giorgio Carta, esperto di diritto militare, è di parere opposto: “Il decreto si deve applicare – dichiara al quotidiano Repubblica -. Esiste una circolare del novembre 2013 che elenca le categorie che sono escluse dall’applicazione della norma, come la sanità o la scuola, e le forze dell’ordine non vengono mai menzionate. Anzi le amministrazioni centrali, come i ministeri da cui dipendono Polizia, Carabinieri e gli altri, sono sottoposte alla legge”.
Le “seconde aliquote”
Per accedere ai concorsi per le carriere iniziali nelle forze di polizia c’è un passaggio obbligato nell’esercito. Occorre infatti aver svolto almeno un anno da volontario in ferma breve (Vfp) nelle forze armate. Si tratta, tuttavia, di una permanenza che in alcuni casi si prolunga per anni e anni. Ne sanno qualcosa i vincitori di concorso costretti a passare quattro anni come Vfp4. Sono le cosiddette “seconde aliquote”: giovani che per la loro posizione in graduatoria, verranno assunti nel corpo prescelto solo dopo aver prestato servizio nell’esercito come volontari in ferma quadriennale. “Un meccanismo – spiega un articolo di Affaritaliani.it – che è stato applicato nei quattro concorsi per Agente di Polizia banditi dal Ministero dell’Interno, il primo nel 2006 per 1.507 posti, il secondo nel 2008 per 907 e infine nel 2010 per 1.600. In tutti i casi è stato applicato l’art. 16, comma 4, della legge 23 Agosto 2004 n. 226, il quale prevede che dei concorrenti giudicati idonei e utilmente collocati nella graduatoria, di cui al comma 3, il 55% (prima aliquota, n.d.r) è immesso direttamente nelle carriere iniziali del ruolo degli agenti ed assistenti della Polizia di Stato e che il restante 45% (seconda aliquota, n.d.r.) è immesso nel medesimo ruolo, dopo aver prestato servizio nelle Forze Armate in qualità di volontario in ferma prefissata quadriennale”.
Una boccata di ossigeno arriverà dall’Expo?
Qualcuno tuttavia spera che la situazione si sblocchi in vista dell’Expo. Come scritto all’inizio dell’articolo, lo scorso gennaio il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha annunciato su Facebook: “Sbloccato il turnover delle Forze dell’Ordine, che subirà una deroga del 55%. Abbiamo ottenuto un risultato importante sulle nuove assunzioni in vista di Expo 2015. Questa operazione è finalizzata a incrementare la presenza di Forze dell’Ordine in vista dell’Esposizione universale”. A seguito dell’annuncio di Alfano, una pioggia di commenti al post sollecita l’inserimento del personale in attesa di entrare nelle forze dell’ordine: “Ci sono 512 idonei non vincitori freschi d’idoneità immediatamente arruolabili nella Polizia di stato nel ruolo agenti e senza dover nemmeno effettuare le visite mediche di controllo. Inoltre ci sono altri 5000 fra vfp4 ed idonei non vincitori di passati concorsi che dovrebbero solamente effettuare visite mediche di controllo” recita il commento ripetuto da molti utenti.
Ricorsi in attesa della sentenza
Mentre c’è chi spera in un via libera per gli inserimenti in vista dell’Expo 2015, rimane l’attesa per i ricorsi presentati da diversi ragazzi che auspicano di entrare nelle forze dell’ordine. Ma quando arriverà un verdetto? “Siamo ancora in attesa” ha precisato l’avvocato Giorgio Carta contattato da Quotidiano Piemontese. “Tuttavia da un giorno all’altro potrebbe giungere una sentenza. Questo sia per quanto riguarda la Polizia di Stato sia per quanto riguarda Carabinieri, Polizia penitenziaria e Guardia di finanza. Si tratta infatti di una serie di ricorsi che abbiamo presentato e che sono tuttora al vaglio. I ricorsi sono già stati discussi, siamo nel momento in cui il giudice sta scrivendo la sentenza. È quindi possibile – conclude l’avvocato – che a settembre sapremo qualcosa”.
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