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Caparezza al Gruvillage – fotogallery

Redazione Quotidiano Piemontese

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caparezzaEra tanta l’attesa per il concerto di Michele Salvemini al GruVillage 2014 di Grugliasco e lui, meglio conosciuto come Caparezza, non ha deluso le aspettative del pubblico torinese. Si è presentato, saltando letteralmente fuori da una matrioska gigante, puntuale alle ore 22.00 sul palco allestito presso l’Arena esterna dello ShopVille Le Gru di Grugliasco, accolto, e non poteva essere diversamente, da un pubblico in trepidante attesa.

È stato un SOLD OUT il primo concerto live dell’artista rap pugliese dopo la pubblicazione del nuovo album “Museica”. Erano presenti giovani, non giovani – non me ne vogliano – e giovanissimi accompagnati dai genitori che hanno cantato, ballato e saltato ininterrottamente per le due ore piene di spettacolo che Caparezza aveva messo in scaletta. Una scaletta che ha visto chiaramente la presentazione di brani appartenenti all’album Museica, accompagnati però da pezzi ormai consolidati come “Vieni a ballare in Puglia”, acclamato da un vero e proprio boato come del resto ogni singolo brano presentato, “Legalize the premier”, “Canzone a metà” e “La mia parte intollerante”.

Per la prima volta Caparezza presenta uno spettacolo diverso, tutto nuovo, a partire dalle splendide coreografie create da Deni Bianco che danno allo show quel senso estetico che non guasta e che fanno da vero e proprio filo conduttore con l’idea sulla quale è stato creato l’intero album: l’arte. Museica è infatti un disco costruito interamente sul concetto delle opere d’arte e i grandi pittori del passato, i riferimenti a Picasso, con la proiezione di Guernica sul maxischermo, e Van Gogh che arriva sul palco torinese con una vaso di girasoli giganti, sono evidentissimi e le canzoni della scaletta non sono altro che un richiamo a questa nuova versione e dimensione di Caparezza. Ogni brano di «Museica» prende infatti spunto da un dipinto che diventa il pretesto per sviluppare un’idea, un ragionamento., una piccola storia.

Particolari e suggestive le coreografia di “Giotto Beat”, dalle cui note nasce un’opera d’arte unica nel suo genere creata dallo stesso Caparezza durante l’esecuzione della canzone e “Dalla parte del Toro”.

Due ore di spettacolo serrato nell’afa cittadina di una serata di giugno d’inizio estate che aveva minacciato pioggia per tutto il giorno, ma che ha dato una piccola tregua ai migliaia di fans accorsi e che si sono potuti godere lo spettacolo fino allo scoccare della mezzanotte.

Si è chiuso il sipario, ma sono certa che lo spirito artistico di Caparezza rimarrà nei cuori e nelle menti di molti fino al suo prossimo concerto.

Federica Manzin

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