Cittadini
Api Torino pronta a collaborare con Nosiglia per il patto sociale pro sviluppo
L’arcivescovo Cesare Nosiglia definisce Torino una città che si sta “sfilacciando”, visto il numero elevato di migranti, molti dei quali in attesa di asilo politico, a cui non si riesce ad offrire un futuro stabile. Motivo per cui è necessario un nuovo patto sociale tra le generazioni che abbracci e sia sostenuto dalla politica italiana. Al monito dell’arcivescovo risponde Corrado Alberto, presidente Api (Associazione piccole e medie imprese) Torino. “Gli imprenditori di Api – commenta Alberto – sono pronti a lavorare subito con l’arcivescovo per dare vita ad un vero patto sociale e generazionale per lo sviluppo e il benessere della nostra comunità e del territorio“. Ha ragione il nostro arcivescovo, Torino è una città piena di contraddizioni, nella quale il rischio di veder ancor più divaricate le due città, quella del successo e quella dell’emarginazione, si fa ogni giorno più concreto e importante. E’ proprio per rispondere a questo rischio che anche Api si mette a disposizione per lavorare insieme a tutti i rappresentanti del territorio per dare vita ad un futuro diverso. In questi anni, ancora oggi – aggiunge il presidente – moltissime imprese, soprattutto piccole e medie, hanno chiuso i battenti, soffocate dalla crisi. I drammi ricordati dall’arcivescovo sono stati più volte toccati anche dai nostri imprenditori e dai loro collaboratori. In molte altre occasioni e situazioni, tuttavia, le aziende continuano a resistere cercando di produrre benessere e occupazione. E’ partendo da questo patrimonio di esperienza e di volontà di andare avanti che il sistema delle Pmi di Api Torino si mette a disposizione dell’arcivescovo”.
“E’ chiaro che non ci dobbiamo fare illusioni sul nostro futuro – conclude Alberto – ma è altrettanto chiaro che dobbiamo insistere per riprendere la strada del benessere e della crescita. E possiamo farlo solo lavorando tutti insieme come ci chiede il nostro arcivescovo”.
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