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Cronaca

Imprenditore legato e malmenato in casa a La Loggia, i banditi volevano le chiavi della cassaforte

Redazione Quotidiano Piemontese

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Art.-1.4303.20-CAS.MEC_.PRIV_.240X360X200-CT10-P150Avevano studiato il piano perfetto, ma senza considerare il dettaglio più importante: le chiavi della cassaforte. La vittima, Giuseppe Tamborra, 75enne proprietario dell’azienda di logistica Wave, quelle chiavi non le aveva. I banditi, un commando di tre o quattro uomini, lo hanno aspettato nascosti dietro le siepi all’ingresso della sua villa a La Loggia, località Tetti Sagrini e, quando l’Audi A6 dell’uomo si è fermata per attendere l’apertura del cancello, sono saltati a bordo. Lo hanno costretto ad entrare, gli hanno legato i polsi con una fascetta di plastica da elettricista e lo hanno incappucciato con un sacco di tela: “Dacci le chiavi della cassaforte”. Ma l’anziano imprenditore non le aveva con sé e i banditi, dopo averlo schiaffeggiato per convincerlo a confessare, si sono dovuti arrendere alla realtà. Hanno dunque cercato un bottino più immediato (un fucile da caccia, una pistola, un sacchetto di monete d’oro, un paio di orologi e un migliaio di euro in contanti), poi provato ancora ad aprire la cassaforte con alcuni attrezzi da giardino, ma è in quel momento che hanno sentito il rumore della macchina di Roberto Tamborra, il figlio dell’industriale. Mentre l’auto entrava in cortile e lui scopriva il padre malmenato e con i polsi ancora legati, la banda ha scavalcato il muro di cinta e si è dileguata.
I carabinieri ora sono alla ricerca dei criminali, evidentemente attenti alle mosse di Tamborra e a non lasciare tracce in giro. L’unico indizio fornito dalla vittima è un accento straniero, forse dell’Est.

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