Cronaca
Vercelli: morte della piccola Matilda, a nove anni dai fatti, non c’è un colpevole. Non luogo a procedere per l’ex compagno della mamma
Non luogo a procedere per Antonio Cangialosi indagato per la morte della piccola Matilda. La bimba di 23 mesi ha perso la vita nel 2005 mentre si trovava a casa, a Roasio, con la madre, Elena Romani, e il fidanzato della donna, oggi ex. Paolo Barger, gip (giudice per le indagini preliminari) di Vercelli che ha lavorato al caso negli ultimi anni, dopo l’assoluzione della madre della vittima, ha stabilito di non processare l’ex compagno di lei. A nove anni dalla scomparsa di Matilda non c’è, quindi un colpevole per la sua morte. Secondo le motivazioni della sentenza della Corte d’Assise d’appello di Torino del 2010 Cangialosi, già prosciolto nelle indagini preliminari, uccise la bambina mentre per la procura di Vercelli fu la madre ad agire, assolta, sia in primo grado, che in appello. Per i giudici di secondo grado, l’uomo avrebbe ucciso in maniera preterintenzionale, ma martedì 3 giugno è arrivata la nuova decisione giudiziaria. Si chiude così il caso.
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