Ambiente
Grattacielo Intesa, altri 6 mesi di ritardo. E i giardini inaugurati ieri sono già chiusi…
Il grattacielo Intesa-SanPaolo ha iniziato a suscitare polemiche quando la sua creazione è stata solo ipotizzata, ha proseguito con la sua progettazione, è deflagrato con l’approvazione e proseguita con l’edificazione. E continua ancora ora, anche se per altri motivi: i ritardi di costruzione. Il termine per la consegna della torre che farà concorrenza alla Mole Antonelliana nello skyline di Torino era stata fissata per il prossimo settembre grazie a una deroga di tre mesi rispetto alla data originaria; ma è emerso che i lavori ne richiederanno altri sei, per essere ultimati, anche se i primi insediamenti potranno avvenire a dicembre.
E non è solo il gigante di vetro e acciaio ad alimentare le perplessità, ma anche quanto lo circonda. Come il giardino “Nicola Grosa” che vi si stende ai piedi, congiungendolo con il Palagiustizia, inaugurato ieri alle presenza delle autorità e preso d’assalto poco dopo dai bambini che si arrampicavano sui giochi installativi; oggi è già stato chiuso. L’area verde, progettata da Renzo Piano per un costo complessivo di 2,5 milioni di euro, infatti…non è verde: manca del tutto il manto erboso, ci vorranno settimane per impiantarlo. “Lo sapevamo, sono tempi fisiologici”, commenta l’assessore Lavolta. FOrse allora si poteva attendere quel momento per l’inaugurazione, ma tant’è.
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