Economia
Si rafforza il controllo pubblico su Smat. Ma il comitato Acqua Pubblica vuole vederci chiaro
Il Consiglio comunale ha approvato una delibera sulla Smat, per operare modifiche allo statuto e alla convenzione fra i soci. Il tutto va nell’ottica di un rafforzamento della componente pubblica. L’atto dispone che “per le deliberazioni aventi ad oggetto la modifica dello statuto sociale che incidano sulla composizione della compagine degli azionisti, l’assemblea straordinaria delibera con il voto favorevole dei Soci che rappresentano almeno il 90% del capitale sociale ed almeno il 60% dei Soci presenti nell’Assemblea”. Una quota piuttosto elevata, quella del 90%, visto che la partecipazione pubblica è inferiore (82% circa, con il 66% del solo Comune di Torino). Ma è prevista pure “la progressiva uscita dalla compagine azionaria dei soci diversi dai Comuni”.
Una rassicurazione, quest’ultima, che evidentemente non basta al comitato Acqua Pubblica, che ha reagito con durezza alla delibera approvata in Sala Rossa, affermando di non avere mai trovato aperture al dialogo da parte dell’amministrazione del capoluogo, e di temere molto che venga tradita la volontà popolare espressa nel referendum del 2011. “Con questa mossa, la maggioranza vuole dare l’impressione di rispettare l’esito referendario”, il pronunciamento del comitato, “mentre in realtà si prepara a vendere anche Smat dopo averlo già fatto con Amiat, Trm e Gtt”.
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