Asti
L’unica copia al mondo di un antico messale è conservata nella biblioteca del seminario vescovile di Asti
80mila libri di cui 45mila antichi, pre ottocenteschi, 46 codici miniati in pergamena, 190 manoscritti, 365 incunaboli, 3500 testi precedenti a fine Cinquecento, sono conservati nella biblioteca del seminario vescovile di Asti, fondata nel 1730 per volere del vescovo Giovanni Tosone. Un patrimonio storico e culturale notevole, tra i più importanti della regione. Tutti i libri sono a tema liturgico, storico, giuridico e teologico e vengono consultati da studiosi e sacerdoti. Debora Ferro, responsabile della biblioteca da 12 anni, durante la sua attività di ricerca, catalogazione, studia anche le opere accolte nella struttura e proprio durante uno dei suoi studi ha scoperto che l’unica, e quindi molto preziosa, copia al mondo di un messale antico, stampato a Lione il 24 ottobre 1500 da Pierre Mareschal e Barnabé Chaussard fa parte proprio della collezione della biblioteca astigiana. E lo conferma anche la British Library di Londra. Si tratta di un incunabolo, vale a dire un testo stampato entro il 1500, molto lungo e con una legatura in pelle. Il titolo è in oro mentre i caratteri, rossi e neri, sono gotici con due colonne su ogni pagina. Il volume è appartenuto al canonico Stefano Giuseppe Incisa, autore delle cronache cittadine astigiane del “Giornale d’Asti”. Poi passò di mano per andare a Benedetto Vejluva, vicario generale della diocesi.
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