Lavoro
Piccoli segnali di ripresa per le Pmi piemontesi
L’Api (Associazione piccole e medie imprese) ha comunicato la situazione delle Pmi del Piemonte. Iniziano a vedersi i primi segnali di ripresa, ma la strada è ancora lunga e bisogna continuare a fare molta attenzione. Il 90% circa delle aziende ha garantita attività per i prossimi sei mesi, ma ancora il 40,1% ha ordini solo per un mese e un altro 40% per tre mesi. Le imprese fino a nove addetti sono quelle ancora in maggiore difficoltà: il 55,8% di esse ha ordini solo per 30 giorni. Nel settore manifatturiero migliorano le previsioni rispetto alla fine dello scorso anno, ma anche in questo caso il miglioramento è significativo solo per chi esporta. La produzione industriale è prevista in aumento per il 34,4% delle aziende (era il 17,2% in dicembre), ma è in diminuzione per il 21,9% delle imprese contro il 18,3 dello scorso dicembre. In tema di occupazione, il saldo previsionale torna positivo (pari al 3,6%), se il dato verrà confermato a giugno si interromperà la lunga serie negativa iniziata nel 2008. Il 15,2% delle imprese prevede entro giugno un aumento degli addetti, e questa è una notizia che interessa davvero tutti. Attualmente però il 14,3% delle imprese sta ricorrendo alla cassa integrazione. Aumenta, poi, l’intenzione di effettuare nuovi investimenti: il 48,4% delle aziende ne prevede la realizzazione entro giugno 2014 (era il 39,2 in dicembre). Per il 21,3% si tratterà di investimenti definiti ‘rilevanti’ e per il 20% di investimenti destinati all’ampliamento dell’attività. Rimane, tuttavia, la metà circa delle aziende che non pensa ad investire nei prossimi mesi, sia per l’incertezza dei mercati che per le difficoltà di accesso al credito.
Solo il 23,9% delle imprese ha però un piano di investimenti per i prossimi 18 mesi. L’investimento medio previsto è pari a 1,1 milioni di euro. Il 54,2% delle aziende torinesi ha chiuso il 2013 con bilanci in utile, mentre è cresciuta dal 10,8% al 16,8 la porzione di aziende che ha chiuso in pareggio ed è stabile quella che ha subito perdite di bilancio. Per quanto riguarda i ritardi dei pagamenti, cresce il numero di imprese che soffrono di ritardi, anche se diminuisce la durata del ritardo medio. Il 74,8% delle imprese, infatti, vanta crediti scaduti con un ritardo medio di 198 giorni, a dicembre scorso la percentuale di aziende con crediti scaduti era del 71,3%, ma i ritardi accumulati arrivavano ad una media di 228 giorni.
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