Cittadini
Decaduto Giovine dal Consiglio Regionale. Approvata (con polemiche) la surroga con Franchino
Arriva un’altra batosta al torinese Michele Giovine, consigliere regionale, leader dei “Pensionati per Cota”, anzi a questo punto ex consigliere, visto che non fa più parte del consiglio di Palazzo Lascaris. E’ ufficiale. Non più sospeso, ma decaduto. La giunta per le elezioni ha votato la decadenza dalla carica di consigliere regionale di Giovine. Motivo, la condanna, con sentenza definitiva, a scontare 2 anni e 8 mesi per falsi elettorali, ovvero le firme raccolte durante le elezioni regionali del 2010. La decadenza, una presa d’atto nell’applicazione dell legge Severino, approvata a larga maggioranza (assenti Augusta Montaruli e Marco Botta, consiglieri di Fratelli d’Italia e astenuta Sara Franchino che ha preso il posto di Giovine a Palazzo Lascaris per la lista Pensionati), ha impiegato vari mesi ad essere votata a causa dei vari rinvii per assenza del numero legale. Nel frattempo, il centrodestra ha proposto di surrogare Giovine con Sara Franchino ma secondo il centrosinistra non si tratta di un atto indifferibile e urgente. Dopo la discussione sulla surroga di Giovine con Franchino, prima dei non eletti della stessa lista giudicata irregolare, la giunta per le elezioni della Regione Piemonte ha approvato, a maggioranza, la surroga, quindi subentra Franchino in maniera ufficiale. Al voto è mancata la partecipazione dei rappresentanti delle opposizioni. Ora spetta al Consiglio regionale, forse già nelle prossime ore, recepire con il voto le decisioni della Giunta.
Andrea Buquicchio, presidente Giunta, ha espresso il suo disappunto alla surroga, astenuta Sara Franchino e niente voto da parte di Augusta Montaruli, consigliere di Fratelli d’Italia.”Chi ha votato a favore della surroga di Franchino si assumerà la responsabilità di non ritenere ostative le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato“, così dichiara Buquicchio (Italia dei valori), sulla decisione di far subentrare Franchino a Giovine. Anche Mercedes Bresso, ex presidente della Regione dice no alla surroga: “mantenere in carica una persona votata con una lista dichiarata nulla dai tribunali è assurdo e contrario al più elementare buon senso”.
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