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Ambiente

Trm risponde sulla gestione dei rifiuti: occorre produrre meno rifiuti possibile e minimizzare l’impatto ambientale

Redazione Quotidiano Piemontese

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TRM_Stella caminoDopo il comunicato del Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino anche Trm ha diramato una nota sulla situazione dell’inceneritore del Gerbido e sulla gestione del ciclo dei rifiuti:

Il Piano di monitoraggio prevede controlli trimestrali. Tuttavia si deve tenere conto che la fase di esercizio provvisorio è stata caratterizzata – soprattutto nel primo periodo – da funzionamenti discontinui (ad es. la fermata di oltre un mese tra giugno e luglio 2013 per fare la situazione al “tempo zero” nell’ambito del progetto di sorveglianza sanitaria oppure la fermata di alcune settimane nella seconda metà di agosto) e, inoltre, le tre linee hanno avuto un funzionamento temporale differente (la Linea 3, ad esempio, ha iniziato ad operare con una certa continuità solo a partire dalla metà di settembre 2013). Per questa ragione, le linee 1 e 2 sono state sottoposte al primo controllo “in discontinuo” all’inizio di ottobre 2013 (al termine del trimestre metà luglio / metà ottobre) e tutte e tre le linee sono state sottoposte al successivo controllo “in discontinuo” ai primi di gennaio 2014 (al termine del trimestre metà ottobre 2013 / metà gennaio 2014): riteniamo, pertanto, di avere pienamente rispettato quanto previsto dall’autorizzazione.

Le modalità di campionamento dei controlli in discontinuo sono disciplinati dalla normativa vigente, che prevede durate di campionamento differenti a seconda dell’inquinante ricercato, anche per tale aspetto ci si è attenuti rigorosamente al dettato normativo.
A partire dal mese di luglio – anche sulla base delle linee di incenerimento attive – sono iniziati i campionamenti in continuo di durata mensile. Sui parametri rilevati – come è noto – non esistono limiti di riferimento, né nell’autorizzazione né nella normativa nazionale/europea: non ci sono, infatti, modalità standardizzate inerenti la fase di campionamento. I valori rilevati, tuttavia, vengono comunicati semestralmente alla Provincia di Torino e all’ARPA, in conformità a quanto previsto dall’autorizzazione: anche i valori “mensili” fino ad oggi rilevati sono estremamente contenuti e si collocherebbero al di sotto dei limiti di riferimento per i campionamenti in discontinuo.

Il periodo di esercizio provvisorio, contrattualmente previsto con l’Appaltatore, dovrebbe terminare il 30 aprile 2014: ad oggi non sono pervenute informazioni ufficiali da parte dello stesso Appaltatore sulla sua intenzione di prolungare detta attività, ma anzi – da alcuni giorni – sono iniziati i test di collaudo, molto lunghi e articolati, che, verosimilmente, termineranno verso la metà di giugno 2014.

Il giudizio sulla funzionalità dell’impianto nel 2013, dal punto di vista tecnico e normativo, è un tema molto articolato, che riteniamo non possa essere liquidato in poche e semplici battute: si colloca, infatti, nel primo anno di vita di un impianto complesso di grandi dimensioni, che – come abbiamo più volte ricordato – necessita fisiologicamente di una fase di assestamento dovuta dalla esigenza di effettuare quelle necessarie verifiche, controlli, riparazioni, modifiche di impianto e di logiche di funzionamento tipiche dei primi mesi di attività. Il rispetto della norma in tema di emissioni in atmosfera, inoltre, si poggia su verifiche puntuali e statistiche dei dati e, pertanto, un suo giudizio complessivo richiede un ragionamento dettagliato. Siamo sicuramente consci che le comunità locali avrebbero voluto che l’impianto – non appena attivato – avesse funzionato alla perfezione, ma questo non è tecnicamente possibile, soprattutto all’inizio: lo sforzo di TRM e dell’Appaltatore è stato quello di fare in modo che il verificarsi di fisiologiche anomalie determinasse il minore impatto possibile. Riteniamo che – nel complesso – l’impianto abbia via via evidenziato un costante e continuo miglioramento in termini di affidabilità e di prestazioni, raggiungendo livelli in linea con quelli attesi per questo tipo di impianto, che – lo ricordiamo – è stato realizzato adottando le migliori tecniche disponibili. Per cercare di dare un giudizio rapido ma rappresentativo della situazione, possiamo dire che – malgrado fossero i primi mesi di attività – le tre linee, nel 2013, hanno lavorato complessivamente per 5682 ore e, sempre complessivamente, solo per 63 ore abbiamo riscontrati superamenti dei limiti emissivi: una percentuale dell’1% circa.

Sul tema teleriscaldamento gli Enti preposti stanno valutando il progetto presentato da TRM: era, ovviamente, evidente che non si potesse ipotizzare che – già dai primi mesi – potesse essere operativo il sistema di teleriscaldamento con calore proveniente dal termovalorizzatore di Torino.

Il tema della salute legato alle emissioni dei termovalorizzatori – soprattutto quelli di ultima generazione – è di grande importanza e vi è un crescente interesse del mondo scientifico nel cercare di valutare l’entità di tali effetti: né la riprova il crescente numero di studi riscontrabili nella letteratura scientifica internazionale. E’ noto che non esistono ancora conclusioni definitive, ma nessuna Autorità nazionale della salute si è espressa – a livello internazionale – evidenziando un riscontro negativo certo sulla questione: anzi, impianti di questa tipologia continuano ad essere realizzati e previsti in tutti i Paesi europei ambientalmente evoluti (Svizzera, Olanda, Germania, Danimarca, ecc.) e in nessuna nazione è stata proposta alcuna moratoria su questo tipo di impianti (anzi, ad esempio, nel Regno Unito, la sola CNIM ha realizzato, o sta realizzando, ben sette nuovi termovalorizzatori).

E’ fuor di dubbio che – qualunque sia la soluzione tecnologica adottata – oggi e in futuro non si potrà garantire la eliminazione totale delle emissioni: tutte le fasi che caratterizzano il ciclo dei rifiuti – raccolta, riciclo, recupero e smaltimento – sono caratterizzate da fasi che comportano emissioni nelle varie matrici ambientali. Non esiste nessuna soluzione a impatto zero. Per questo riteniamo che il migliore modo di affrontare il tema dei rifiuti sia, innanzitutto, produrne la minore quantità possibile e, poi, adottare il giusto mix di soluzioni che minimizzi l’impatto sull’ambiente, sempre affrontando il tema nella sua globalità.

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