Cronaca
Andrea Agnelli, Urbano Cairo e John Elkann soci di una società di scommesse: ma ne vale la pena?
Andrea Agnelli, Urbano Cairo e John Elkann hanno partecipazioni nel gruppo editoriale RCS che sta per avviare un sito che si occuperà di scommesse anche in campo calcistico in cui tutti e tre hanno ruoli dirigenziali. Ci sono due aspetti che riguardano la questione: quello legale – sportivo per cui in Italia c’è un ruolo normativo e quello etico e di opportunità.
Può il presidente di una società di calcio fare affari con le scommesse sportive? La legge recita: “A dirigenti, soci e tesserati è fatto divieto di effettuare, accettare o agevolare scommesse con atti funzionali alla effettuazione delle stesse”. Gli esperti di diritto sportivo però sono “possibilisti” e parlano di vuoto normativo perché i regolamenti federali non lo vietano espressamente. In ogni caso, quando si tratta di business l’opportunità morale, specie in Italia, diventa semplice noia a cui dar peso relativo.
Prima del 27 gennaio scorso, tuttavia, il problema non si era mai posto. Poi è accaduto qualcosa:Rcs ha messo il tassello chiave che le mancava per rendere concreto e reale quello che fino a pochi giorni prima era solo uno dei tanti nuovi progetti allo studio dell’ad Pietro Scott Jovane, cioè l’avvio di un’attività di scommesse sportive a marchio Gazzabet da affiancare alla Gazzetta dello Sport. Alla fine del mese scorso, infatti, l’editrice del quotidiano sportivo e del Corriere della Sera si è comprata per 293mila euro la concessione statale per l’attività di commercio di giochi online.
E così oggi, il presidente della Juventus, Andrea Agnelli e il suo azionista di maggioranza, nonché cugino John Elkann, il patron della Fiorentina Diego Della Valle, e quello del Torino,Urbano Cairo, si trovano tutti assieme tra i soci di un’azienda, la Rcs, che sta per inserire tra le sue attività commerciali anche i giochi e le scommesse. E non sono i soli. A voler essere puntigliosi, al novero dei proprietari di squadre di calcio legati al gruppo editoriale, bisognerebbe anche aggiungere Silvio Berlusconi e Massimo Moratti anche se lo sono in modo molto blando. Il primo grazie alla partecipazione di famiglia in Mediobanca che di Rcs è ancora azionista di rilievo, il secondo tramite il filo sottile che passa per Pirelli fino ad arrivare alle holding che stanno in testa alla società degli pneumatici. Ma si tratta di quote davvero infinitesimali. Lo stesso non si può dire del peso di Elkann, Della Valle e Cairo sulla casa editrice (e ormai anche di scommesse). Nel mezzo Agnelli, che è socio del primo azionista di Rcs, Fiat, tramite la cassaforte della famiglia torinese di cui ha però una partecipazione decisamente inferiore rispetto a quella del cugino, pur condividendo con lui i consigli di amministrazione delle società che legano la Giovanni Agnelli & C alla casa editrice di Corriere e Gazzetta.
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