Cronaca
Processo ai quattro No Tav, anche la Ue tra le parti offese
Anche l’Unione Europea è stata inserita tra le parti offese del processo che vedrà imputati Claudio Alberto, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi e Niccolò Blasi, i quattro No Tav arrestati dopo l’assalto al cantiere di Chiomonte del 14 maggio scorso. I pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo hanno ipotizzato contro di loro il reato di terrorismo atto a creare danno (anche) alle istituzioni. Per questo motivo come parte civile si sono costituite, oltre la succitata Ue, rappresentata dalla Commissione Europea, anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Ltf, la società che detiene l’appalto per i lavori della Tav e altri 105 soggetti tra poliziotti, carabinieri, alpini, finanzieri e operai in loco al momento dell’assalto.
Secondo l’avvocato difensore Eugenio Losco “l’accusa di terrorismo non è realistica Ci fu un attacco al cantiere ma furono danneggiate solo macchine e attrezzature. Nessuno s’è fatto male. Se per un verso è comprensibile la costituzione di parte civile di Ue, palazzo Chigi e Ltf, non si capisce quella di forze dell’ordine e lavoratori, usciti indenni dalla manifestazione di protesta”.
Nel frattempo i lavori a Chiomonte proseguono al ritmo di dieci metri al giorno e le trivelle hanno già raggiunto la profondità di 330 metri.
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