Ambiente
I cittadini della Terra dei Fuochi intorno all’inceneritore del Gerbido non si sentono tutelati
Dopo la riunione del Comitato di Controllo dell’inceneritore del Gerbido sta crescendo la protesta dei cittadini sul territorio. L’inceneritore del Gerbido è costato 500 milioni di euro e ha avuto 10 incidenti nel periodo di test che si sta prolungando di molto oltre il previsto. Il termovalorizzatore del Gerbido è situato in un territorio del comune di Torino tra cinque comuni della cintura Grugliasco, Orbassano, Rivalta, Beinasco e Rivoli. Vicino alla sua sede c’è un grosso stabilimento per lo smaltimento di rifiuti speciali. Il carico ambientale della zona è molto alto e prima della realizzazione del progetto comitati di cittadini hanno stimmatizzato che il luogo era scelto malamente: una vera Terra dei Fuochi in versione torinese con potenzialità da vero disastro ambientale. Poi non si sentono tutelati in nessun modo da un Comitato di controllo in cui come scrive il Fatto Quotidiano la politica e il PD contano decisamente troppo e in maniera trasversale
L’Arpa (l’ente regionale per la protezione dell’ambiente) di Torino è guidata da Antonella Pannocchia, moglie del consigliere regionale Pd Gianni Oliva. Anche il Comitato Locale di Controllo, tavolo attraverso il quale il territorio dovrebbe controllare l’operato del termovalorizzatore, è strettamente in mano ai democratici. La Presidente del Clc è Erika Faienza consigliera provinciale Pd, nonché segretaria del Pd di Beinasco e moglie del sindaco, Pd anche lui, di Grugliasco, altro comune interessato dall’inceneritore. Faienza è anche stata condannata in primo grado per aver convalidato irregolarmente delle firme per una lista di sostegno alla candidatura di Fassino.
Durante la riunione del Comitato di controllo è stato distribuito un documento che descrive analiticamente la pesante situazione  dell’ambiente della zona: sono informazioni pubbliche su cui nessun organo di controllo o la magistratura hanno indagato con attenzione.
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