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Ambiente

Richiesto l’intervento del Ministero dell’Ambiente sul caso delle ceneri Tirreno Power

Redazione Quotidiano Piemontese

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Orlando e Fiorio

Orlando e Fiorio

Un’interrogazione urgente, rivolta al Ministero dell’Ambiente è stata depositata dal deputato Massimo Fiorio sul caso delle ceneri che sarebbero state smaltite illegalmente nel Sud Piemonte dalla centrale elettrica a carbone Tirreno Power di Vado Ligure (Savona). Sulla vicenda indaga la direzione distrettuale antimafia di Genova che, ipotizzando il reato di smaltimento illecito di rifiuti, è già intervenuta nei mesi scorsi verificando il comportamento di una decina di persone: due alti dirigenti della centrale termoelettrica, altrettanti titolari di ditte specializzate nello smaltimento degli scarti, più una mezza dozzina di autotrasportatori.

Le ceneri, derivanti dal processo di combustione – spiega Fiorio – sarebbero state caricate sui Tir e smaltite, secondo quanto indicato da resoconti giornalistici, in alcune aree dell’astigiano e del cuneese. La conclusione delle indagini porterà a fare luce sull’esatta localizzazione dei siti, trasformati in enormi crateri, scavati in aperta campagna fino a dieci metri di profondità e poi ricoperti di terra”.Già un mese fa, in occasione della visita di Andrea Orlando a Monastero Bormida sulla bonifica dell’ex Acna, Fiorio espresse l’auspicio che “per la Valle Bormida, non ancora sollevatasi dai danni causati dall’inquinamento partito da Cengio, non si ripresenti un nuovo problema ambientale”.

Adesso il deputato Pd chiede al ministro, attraverso l’interrogazione, di “riferire al più presto sull’eventuale pericolosità, sotto il profilo ambientale e della salute dei cittadini, del materiale smaltito”. Si tratterebbe sia di ceneri “nere”, derivanti dalla combustione diretta del carbone, che “bianche”, risultato dell’abbattimento dell’anidride solforosa e solforica mediante calce.

Serve capire – indica Fiorio – qual è il quantitativo complessivo delle ceneri scaricate nei crateri (cioè quante tonnellate), da quanto tempo i rifiuti sono stati interrati e se ci sono pericoli per la falda acquifera. Gli scarti della centrale elettrica sono considerati rifiuti speciali, non pericolosi se smaltiti in impianti autorizzati: ma in questo caso siamo in presenza di materiali scaricati senza alcuna precauzione ambientale. Gli unici a trarre beneficio dal traffico illecito sono stati coloro che hanno risparmiato sui costi di smaltimento negli impianti specializzati o che hanno contribuito a trasportare le ceneri nei terreni del Basso Piemonte: sarà anche importante chiarire a chi appartengano quei siti”.

Al momento si attende la risposta del Ministero per verificare in che modo intenda procedere in attesa della bonifica dell’area.

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