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Il 7 gennaio si apre a Torino il processo per le protesi al seno della Pip

Gabriele Farina

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protesi-seno-pipSi apre il 7 gennaio a Torino il processo per le protesi mammarie prodotte dalla Pip. L’azienda francese venne chiusa nel 2010 a causa della bufera suscitata dalle sue protesi risultate dannose per la salute delle donne nei cui seni vennero impiantate. Il processo sarà presieduto dal giudice Rossella La Gatta. Citati in giudizio il fondatore della Pip, Jean Claude Mas, già condannato in Francia a 4 anni di carcere per frode, e l’ex dirigente dell’azienda francese, Claude Couty. I pm Raffaele Guariniello e Manuela Pedrotta contestano ai due i reati di frode in commercio e violazione del codice del consumo. Secondo la procura infatti le protesi sarebbero state riempite con un gel diverso da quello descritto nel fascicolo tecnico e per il quale la Pip aveva la certificazione Ce. L’involucro delle protesi sarebbe più fragile del dovuto con un trasudamento degli oli del gel contenuto, che avrebbe effetti tossici, e una più facile rottura della protesi. Il processo si annuncia lungo e complesso perchè in tutto sono un centinaio le parti lese, tra privati e cliniche, che potrebbero chiedere di costituirsi parte civile nel procedimento. Tra le parti lese figurano anche l’ospedale Molinette, il Gradenigo, il Cottolengo e la clinica Cellini di Torino.  Resta aperto intanto il filone dell’inchiesta per lesioni colpose, su cui la procura torinese sta proseguendo le indagini che riguardano un centinaio di casi di donne a cui erano state impiantate protesi della Pip.

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