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Forconi di nuovo in piazza. Minaccia di proteste a Torino se Letta non se ne va

Redazione Quotidiano Piemontese

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forconiTornano i forconi. Nuove proposte di presidi iniziano a diffondersi tra i manifestanti e in Rete. Da una parte quelli della protesta pacifica, dall’altra quelli dei blocchi stradali, muovendosi tra gruppi organizzati come Forza Nuova e cittadini singoli. La parola d’ordine pare essere “tolleranza zero” con totale paralisi di Torino e la minaccia relativa il governo Letta. Se Enrico Letta non lascia la sua carica entro giovedì 9 dicembre, dal giorno successivo i forconi scendono di nuovo in piazza in città. Al momento, non ci sono conferme da parte dei leader torinesi del movimento e in questura si attendono chiarimenti mentre Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, pm di Torino sono pronti a firmare centinaia di avvisi di garanzia contro capi e gregari per reati di violenza privata e resistenza. Insomma, se presidente del Consiglio e i suoi non si dimettono entro pochi giorni, il caos torna ad invadere, non solo il capoluogo piemontese, ma il resto d’Italia dati i collegamenti tra i vari manifestanti e i presidi che si sono organizzati a dicembre. Se si muove la protesta di uno, si muove anche quella degli altri.  Nel frattempo, anche Alberto Perino, storico portavoce dei No Tav, interpellato sulla faccenda, esprime il suo parere sottolineando l’ovvietà della ribellione da parte di un popolo oppresso e stanco ipotizzando il rischio che in Italia, come in Grecia, si verifichi una situazione simile ad Alba Dorata, il partito di estrema destra di orientamento nazionalista che si è macchiato di numerosi episodi di xenofobia. Piazza Derna e Pitagora a Torino sono le due zone che, a Governo ancora in piedi, vengono prese d’assedio dai forconi dai prossimi giorni con probabili paralisi del traffico, serrande dei negozi chiuse e relative conseguenze come nel mese di dicembre 2013. Le promesse di ripresa della manifestazioni sembrano contro la violenza ma, per ora non ci sono garanzie.

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