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Guariniello indaga sul Capodanno Reale da incubo a Stupinigi: ipotizzati reati di mancata comunicazione e violazione norme anti incendio

Redazione Quotidiano Piemontese

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capodanno-regaleLa procura della Repubblica di Torino tramite il sostituto procuratore Raffaele Guariniello  ha iscritto nel registro degli indagati Francesco P, residente a Torino nato nel 1985, titolare della azienda che si è occupata dell’evento Capodanno Regale nella Palazzina di Stupinigi, che è diventato un  vero incubo per 2 mila persone.  Il sostituto procuratore sta indagando insieme al suo pool e ai carabinieri di Nichelino e Moncalieri,  su due possibili reati: mancata comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza e violazioni in materia di sicurezza e sulle norme anti incendio in attesa di eventuali querele dei partecipanti all’evento ch potrebbero portare anche a indagini per truffa. Nel frattempo sul gruppo creato su Facebook continua la discussione e la raccolta di informazioni per la tutela dei partecipanti, Stanno intervendo anche degli avvocati per offrire la loro assistenza ai partecipanti, mentre curiosamente in un altro spazio s Facebook si pubblicano fotografie che sembrano di gente allegra in abiti da sera.

Sul gruppo Facebook Le vittime del “capodanno regale” è anche stata pubblicata una mini guida per la tutela dei parteicpanti all’evento

Il punto centrale è che in ogni caso per un’accusa di truffa ciò che occorre è la prova del dolo (volontà e rappresentazione della truffa). In mancanza di un tale elemento, non ricorre alcun reato e, conseguentemente, non sussiste alcuna responsabilità penale. In parole povere:  anche a fronte di centinaia di querele, il querelato potrà sempre sostenere che non fosse sua intenzione truffare, essendo il disagio dovuto solo ad una scarsa ed inefficiente organizzazione. Ciò lo libererebbe da ogni responsabilità penale.
Resterebbero tuttavia vivi gli obblighi civili (rimborso), per il quale si potrebbe comunque agire. Un disagio, ancorché non costituente reato, si è infatti verificato, e tale circostanza è indubbia (e anzi, trova conferma nelle innumerevoli querele presentate).

Detto questo, il consiglio è il seguente:
1. Ciascuno sporga ugualmente la propria denuncia, avendo cura di descrivere ESCLUSIVAMENTE la propria vicenda personale e senza gonfiare i fatti o indicare nomi in maniera certa (sì a dichiarazioni del tipo: “durante la serata ho appreso da altri che gli organizzatori sono i sig.ra Tizio e Caio”. No invece a dichiarazioni del tipo: “sono sicuro che chi mi ha truffato è stato Tizio”). Ciò consentirà al querelante di descrivere i fatti senza esporsi ad una querela per calunnia (non bisogna mai accusare una persona specifica se non se ne è assolutamente convinti).
2. Se avete il nominativo del PR comunicatelo (a me è stato chiesto), avendo cura peraltro di precisare che non avete certezze circa il loro coinvolgimento nella vicenda (per le ragioni già esposte sub 1).
3. Dopo aver verbalizzato la vostra querela, chiedete di essere informati su eventuali richieste di archiviazione. In questo modo avrete conoscenza circa il buon esito (o meno) dell’azione penale.
4. In ogni caso, NON E’ ASSICURATO l’esito dell’azione penale, che potrebbe anche concludersi senza alcuna richiesta di rinvio a giudizio (il che precluderebbe ogni pretesa risarcitoria per eventuali danni da reato).
5. Resta, invece, la possibilità di esperire un’azione in sede civile, tesa a conseguire il rimborso del biglietto (o almeno di parte di esso).

Detto questo, al momento non è possibile stabilire in maniera certa quale iniziativa possa essere intrapresa, poiché dipende tutto dall’esito delle indagini. Il consiglio resta, pertanto, quello di sporgere querela e di conservare ogni elemento (foto, video, numeri di telefono, sms ecc…) che possa comprovare la vostra presenza a Stupinigi per la serata del 31 dicembre.

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