Cronaca
E’ tornato il sole sul Piemonte: rimane forte il rischio valanghe
Dopo una giornata di maltempo, di paure e problemi la situazione metereologica sul Piemonte sembra essersi messa al meglio: le piogge stanno diminuendo con il livello dei fiumi: resta grave il rischio di valanghe. Come ricorda la protezione Civile del Piemonte: si raccomanda di non sostare lungo le sponde dei corsi d’acqua o sui ponti, di informarsi sulla transitabilità delle strade provinciali e comunali, favorendo la percorribilità ai mezzi di soccorso. Massima attenzione va posta nelle zone montane per il rischio valanghe. L’ultimo bollettino dell’Arpa del Piemonte :
Le precipitazioni, già in progressivo esaurimento sul settore nord-occidentale della regione, rimangono più persistenti sul settore sud-orientale (basso Astigiano e Alessandrino) per buona parte della serata, ma su valori via via più deboli, fino al completo esaurimento nel corso della notte.
Domani la rimonta di un debole promontorio anticiclonico dalle Baleari riporterà tempo stabile e soleggiato, un po’ freddo al primo mattino con un calo delle temperature minime vicine agli 0°.
Nuovo peggioramento del tempo sabato, ma con precipitazioni decisamente più deboli e meno estese di quelle cadute in questi due giorni di festa, e di più breve durata, domenica migliora con tempo stabile fino a S. Silvestro.I livelli dell’Orba da Tiglieto a Casal Cermelli (AL) e dello Scrivia a Guazzora (AL) sono in calo sotto la soglia di attenzione. I livelli idrometrici della Bormida a Cassine (AL) e ad Alessandria (AL) sono in diminuzione, ma i valori permangono ancora al di sopra della soglia di attenzione. La piena sta transitando a Montecastello (AL) e si registrano ancora livelli superiori alla soglia di pericolo.
Nelle prossime ore i corsi d’acqua saranno tutti in generale diminuzione. La portata del Tanaro rimane costante a Montecastello per poi diminuire a partire dalla notte odierna. Il Lago Maggiore è ancora in crescita e raggiungerà nella notte la soglia di attenzione. Ad Isola S.antonio il colmo di piena, con valori al di sotto della soglia di attenzione, transiterà durante la notte.
Il bollettino del 26 dicembre della Protezione Civile della Regione Piemonte
Dal 24 dicembre, le precipitazioni sono state diffuse, continue ed abbondanti sulle provincie orientali del Piemonte, sulle zone meridionali al confine con la Liguria, superando abbondantemente i valori inizialmente previsti e determinando superamenti della soglia di attenzione nel novarese, sui torrenti Agogna e Terdoppio e nei bacini a sud del Po, sul Bormida di Spigno, sul Bormida di Millesimo, sull’Orba e sullo Scrivia. Le precipitazioni a carattere nevoso si sono verificate al di sopra dei 1300 metri a nord e dei 1800 metri a sud.
In tali zone a partire dalla serata di ieri si sono registrate numerose e diffuse situazioni di criticità , generalmente localizzate sulla rete idrografica secondaria; allagamenti sono segnalati in provincia di Alessandria, a Capriata d’Orba, Gavi, comuni rivieraschi dei torrenti Lemme e Piota.
Il nodo idraulico di Alessandria è interessato dalle prime ore di stamattina dal transito della piena del Bormida e dei sui affluenti appenninici, sotto costante osservazione da parte delle autorità locali e del Coordinamento Provinciale del Volontariato di Protezione Civile. In relazione al superamento dei livelli di pericolo alla confluenza con l’Orba è stato chiuso al transito il ponte della Statale 10, sono state evacuate alcune abitazioni site in area golenale e viene monitorato il tratto sino alla confluenza con il Tanaro nei comuni di Pietra Marazzi e Montecastello.
In provincia di Novara analoghi fenomeni interessano i bacini dell’Agogna e del Terdoppio, con segnalazioni nei comuni di Barengo, Agnellengo, Invorio, Momo, Borgomanero, Marano Ticino. Il Coordinamento Provinciale del Volontariato di Novara è al lavoro con le forze al completo.
Per quanto riguarda la neve, caduta abbondante e resa pesante dalle alte temperature, si registra una generalizzata criticità sulla viabilità di fondovalle in tutte le principali valli del Monte Rosa (Val Sesia, Sermenza e Mastallone) e dell’Ossola; squadre di volontari specializzati nei lavori forestali sono all’opera per coadiuvare i servizi di viabilità .
La situazione è particolarmente critica relativamente alle forniture elettriche, risultando disalimentate circa 3000 utenze in Val Sesia e 13.000 nell’area VCO. Le squadre dell’ENEL, coadiuvate dai volontari della protezione civile, sono al lavoro per il ripristino dei servizi.
Alle quote più elevate sono all’opera le Commissioni Locali Valanghe al fine di valutare le condizioni di transitabilità in sicurezza delle strade e di fruibilità dei comprensori sciistici.
Precipitazioni sono ancora consistenti sul nord Piemonte (Verbano, Biellese e alto Vercellese) e al confine ligure dalle Alpi Liguri all’Appennino (Cuneese, Astigiano e Alessandrino), moderate altrove, più deboli sulle Alpi occidentali. L’intensità delle precipitazioni è prevista in graduale diminuzione nel corso del pomeriggio, con un progressivo esaurimento a partire dal settore nord-occidentale della regione, grazie all’innesco di venti di fohen nelle vallate alpine. La quota neve è in lieve calo rispetto a ieri attestandosi intorno ai 900-1000 m (sulle Alpi cuneesi inizialmente sui 1200 m).
I livelli del Bormida nel tratto terminale e del Tanaro a valle di Alessandria non subiranno ulteriori incrementi significativi ma rimarranno prossimi alle soglie di pericolo per tutte le ore centrali della giornata odierna a causa del protrarsi delle precipitazioni. Attesa la crescita del livello del lago Maggiore sino al livello di attenzione.
Nelle zone montane del Piemonte settentrionale, il Bollettino Valanghe indica un grado di pericolo 5-Molto Forte sulle Alpi Lepontine e Pennine, con probabili distacchi spontanei di valanghe di medie e grandi dimensioni, con interessamento della viabilità di fondovalle, in particolare nelle valli Formazza (VCO), Anzasca (VCO) e Sesia (VC); in tali zone si raccomanda di rimandare gli spostamenti non urgenti, di evitare ogni percorso escursionistico e la pratica dello sci se non in comprensori preventivamente messi in sicurezza.
Nei settori occidentali di confine ed, in particolare, in quelli meridionali, dove la quota neve si è mantenuta più elevata, gli accumuli sono maggiormente diffusi al di sopra dei 2000-2200 m dove il pericolo valanghe è 4-Forte; per le attività fuoripista, che andrebbero fortemente limitate, è richiesta una grande capacità di valutazione locale. L’intensificazione dei venti nord occidentali determinerà la formazione di ulteriori accumuli che manterranno il grado di pericolo 4-Forte anche nei prossimi giorni.
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