Cronaca
Novara, la cassazione annulla le ultime 2 condanne, per gli abusi sulla bambina disabile non ci sono più colpevoli
La giustizia italiana esce sconfitta in maniera completa nel caso di una ragazzina disabile venduta dai genitori e sulla quale sono stati accertati abusi e violenze sessuali da parte di diverse persone. La vicenda giudiziaria ha inizio il 5 giugno del 1999, quando viene arrestato Giuseppe Altieri, 76 anni, ex guardia giurata della Bpi di San Pietro Mosezzo, cui la ragazza veniva affidata in più occasioni e che è una delle persone che hanno abusato della piccola. Da allora sono passati 14 anni ed oggi la Cassazione ha annullato le uniche due sentenze d’appello che erano arrivate. Altieri è libero perchè dopo essere stato condannato in appello a 11 anni di carcere per violenza sessuale, ora la sua colpa è caduta in prescrizione e la Cassazione non ha potuto fare altro che annullare la sentenza. Per il padre della bambina invece l’annullamento della condanna (anche per lui c’erano 11 anni) arriva con rinvio ad un’altra Corte d’Appello, per difetto delle motivazioni della sentenza emessa a Torino tre mesi fa. Anche per lui probabilmente nel frattempo arriverà la prescrizione. In questi 14 anni sono intanto morti senza condanna la madre della bambina ed altri due clienti violentatori. Ulteriori due clienti violentatori erano stati condannati in primo grado e poi assolti in appello.
In definitiva ad oggi (e probabilmente per sempre) non ci sono colpevoli. C’è solo una ragazza, che oggi ha 27 anni, con ritardo mentale che ora vive in una comunità e che quando aveva 13 anni è stata venduta dai genitori decine di volte come oggetto sessuale. Le indagini erano partite in seguito alla denuncia dell’insegnante di sostegno della bambina, con la quale la piccola si era a modo suo confessata.
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