Economia
L’accoppiata Ferranti – Ghiglia all’assalto del Csi Piemonte, in cantiere l’operazione spezzatino, ma l’opposizione non ci sta
Scoppia il caso Csi Piemonte con il tentativo di realizzare in tempi brevi e con una giunta reginale oramai traballante la nuova organizzazione pensata sull’asse del direttore Ferruccio Ferranti e dell’assessore regionale Agostino Ghiglia. I 1200 dipendenti dovrebbero essere ripartiti tra l’ Agenzia, con compiti di governo e indirizzo strategico delle politiche Ict pubbliche, e Fabbrica, che si occuperebbe della realizzazione e la gestione operative dell’Ict regionale con partner privati comprendendo  il trasferimento al Csi l’informatizzazione della sanità piemontese. In effetti la coppia Ferranti – Ghiglia sta cercando di accellerare le procedure di spacchettamento dell’ente nonostante la giunta regionale pare con l’acqua alla gola per le note vicende giudiziarie. La Giunta regionale sta cercando un ‘approvazione rapida della legge per lo spezzatino del Consorzio. L’opposizione si ribella alle proposte della maggioranza.
Il PD, che per anni ha avuto grandi responsabilità nell’ente racconta attraverso Davide Gariglio e Gianna Pentenero: “Dietro il disegno di legge si nasconde la prospettiva di un vero e proprio spezzatino. E’ una prospettiva che non ci piace. Siamo infatti convinti che una azienda pubblica possa funzionare mettendo in campo almeno la stessa qualità di una privata. E’ necessario ora entrare nel merito del piano aziendale, che deve anche dare garanzie certe sull’occupazione. Dal canto nostro faremo tutto il possibile perché la delibera che assegna al Csi la gestione dell’attività sanitaria dell’ICT diventi operativa al più presto, ancor prima del ridisegno dell’ente”.
Per Davide Bono del M5S : ” L’Assessore Ghiglia procede su una strada ideologica e ricattatoria. Non si capisce come e perché, a fronte di una riduzione di risorse, scorporare/esternalizzare tramite anche partnerariato pubblico/privato o affitto di ramo d’azienda a privati possa miracolosamente aumentare i soldi disponibili. A questo punto Pd e reduci del Pdl dovrebbero dirci: forse è che hanno assunto in CSI qualche decina di persone in forma clientelare nel corso degli anni? Forse che non hanno garantito per anni un minimo di efficacia ed efficienza? E ora mica vorrebbero far pagare le loro promesse elettorali ai lavoratori che rischiano di trovarsi per strada?
Secondo Monica Cerutti di Sel: ” La soluzione delineata è quella di trasformarla in un grande contenitore “appetibile” rinunciando a priori a rendere più efficiente la realtà pubblica che invece noi ritenevamo sia in grado di autoriformarsi Non comprendiamo come si dica che non ci siano più risorse per il CSI-Piemonte quando invece queste ci sarebbero per ipotetici investitori privati, a partire dai 160.000.000 per l’informatica sanitaria. Pensiamo comunque che questa Giunta non sia nelle condizioni di procedere al riordino di un settore così importante come l’ICT piemontese e così confermiamo la nostra attività emendativa al disegno di legge come abbiamo ribadito anche al termine dell’assemblea pubblica davanti a Palazzo Lascaris con i lavoratori del consorzio”.
Nel frattempo, nonostante la crisi , il Csi cerca nuovi dirigenti un responsabile delle risorse umane e due account per la sanità .
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