Ambiente
La Provincia di Asti “sceglie” la Festa dell’Albero per tagliare il viale di tigli a Montafia
La Provincia di Asti sceglie il giorno della Festa dell’Albero per il taglio dei tigli lungo in viale che conduce a Montafia. Immediata la mobilitazione di associazioni ambientaliste, cittadini ed amministratori. In tarda mattinata la Provincia ha tuttavia sospeso il taglio degli tigli che a suo dire sarebbero “malati”. Gli ambientalisti chiedono però di avere i documenti che affermano questo. E per non bastare, sullo sfondo rimane il dibattito legato al Codice della Strada e agli abbattimenti delle alberate stradali (come quella di Montafia).
“Abbiamo fatto questa mattina un sopralluogo con il presidente dell’Osservatorio del Paesaggio e con il sindaco di Montafia – ha dichiarato Angelo Porta presidente di Legambiente Valtriversa -. La Provincia afferma che gli alberi sono malati. Abbiamo chiesto a questo punto di avere i documenti che affermano questo. Noi riteniamo che una valutazione dello stato di salute dell’albero può essere eseguita soltanto da un tecnico competente: da un dottore agronomo o forestale. Vogliamo che ci venga data questa documentazione per esaminarla. Inoltre, abbiamo chiesto di esaminare i tronchi degli alberi che sono stati abbattuti”.
Sullo sfondo dell’episodio rimane l’abbattimento delle alberate stradali e le fasce boschive laterali legato all’intepretazione del Codice della Strada. Sarebbe comunque stata abbattuta con il tempo l’alberata di Montafia? Angelo Porta, ricapitola a Quotidiano Piemontese la situazione: “Il Codice della Strada del 1992 non prende in considerazione le alberate. Il regolamento di attuazione parla delle fasce di rispetto, che sono gli alberi privati lungo le strade e chiede che vengono impiantati ad una distanza pari alla massima altezza dell’albero. Se pianto un pioppo che può arrivare a 20 metri di altezza lo devo mettere almeno a 20 metri dal confine stradale. Una sentenza della Corte di Cassazione del 2010 – continua il presidente di Legambiente Valtriversa – ha stabilito che quello che vale per il privato vale a maggior ragione per gli enti proprietari. Poi ci sono state una serie di circolari del Ministero dei Trasporti che hanno fondamentalmente dichiarato che gli alberi esistenti possono rimanere dove stanno. Mentre non se ne possono ripiantare. È ovvio che con l’andare degli anni spariranno tutti”.
“Asti, siccome non ha più l’amministrazione provinciale ma c’è il commissario prefettizio, è l’unica Provincia che attua queste norme in tutto il Piemonte. Risulta qualche altro caso in Veneto ma tuttavia il problema è italiano. Come associazioni ambientaliste – aggiunge Angelo Porta – stiamo portando alla luce il problema a livello nazionale anche attraverso proposte di modifiche legislative che intervegano in materia”.
Come accennato all’inizio, coincidenza vuole che il taglio arrivi nel pieno della Festa dell’Albero (20 e 21 novembre) organizzata da Legambiente. Quest’anno l’associazione ambientalista dedica le due giornate al tema dell’accoglienza, ai diritti dei migranti e alla questione dello ‘ius soli’ con tanti giardini e parchi in tutta Italia che si “aprono” all’iniziativa: “Tanti giardini dell’accoglienza in tutta Italia per tutti i migranti che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere un futuro migliore, ma anche per i bambini nati in Italia da genitori stranieri che, per legge, acquisiranno il diritto a richiedere la cittadinanza italiana solo al raggiungimento della maggiore età”.
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