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Chi vuole comprare con me la Cavallerizza? Su Facebook Viren Beltramo lancia l’appello per salvare il teatro torinese

Redazione Quotidiano Piemontese

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cavallerizzaIl Teatro Stabile di Torino  dopo aver subito un taglio di 700 mila euro dal bilancio, ha deciso di chiudere la Cavallerizza Reale, la cui gestione costa 300 mila euro l’anno. A questo punto l’attrice Viren Beltramo ha tentato una strada diversa: mobilitare Facebook per tentare  insieme l’impresa: Chi vuole comprare con me la Cavallerizza? In poco tempo sono fioccati i like sulla pagina e l’idea potrebbe diventare qualche cosa di più di un sogno per salvare l’area e il teatro che nell’area trova vita.  Scrive su Facebook Viren Beltramo:

Per chi non lo sapesse, il Teatro Stabile di Torino, dopo aver subito l’ennesimo taglio di 700 mila euro dal bilancio di quest’anno, ha deciso di chiudere la Cavallerizza, che necessita di 300 mila euro per la messa a norma degli spazi. La Cavallerizza intera costa 12 milioni di euro ma se 3000 persone dessero 100 euro per impedirne la chiusura io, come penso quasi tutti i colleghi della mia generazione, lo gestirei volentieri, anima e corpo, per far scoprire alla città cosa sono davvero capaci di fare i “giovani”!

IL PIANO D’AZIONE (uso il tempo presente, non il condizionale, perché voglio agire adesso, senza condizioni. Uso la prima persona singolare perché parto assumendomi tutte le responsabilità ma non vedo l’ora che sopraggiunga un plurale, che trasformi tutti gli “io” in “noi”):

Per prima cosa faccio nascere questa pagina, approfitto dell’era digitale per conoscere subito chi di voi sarebbe disposto a sostenere le spese della Cavallerizza con una donazione di 100 euro.
ATTENZIONE! Se cliccate mi piace su questa pagina significa che lo farete quando arriverà il momento di poterlo fare. Siate onesti con voi stessi.

In secondo luogo chiedo ad un/una giovane giornalista competente e agguerrita di accompagnarmi in questa avventura, documentando ogni passo con una sorta di diario di bordo digitale, accessibile a tutti.

In terzo luogo chiedo due appuntamenti:
1. Uno per sapere esattamente, nel dettaglio, a cosa servirà ogni singolo euro dei 300 mila che intendo raccogliere, metti caso che scopro di poter fare qualche taglio…
2. Due per avere la certezza firmata da chi di dovere di ricevere la gestione della Cavallerizza una volta raccolti i soldi.

A questo punto, appoggiandomi ad un sito di “raccolta soldi dal basso”, inizio la vera raccolta delle quote, con tutta la cura necessaria a fare sentire ogni sostenitore parte preziosa e fondante di una piccola rivoluzione che vuole coinvolgere tutte le persone che inorridiscono all’idea che la Cavallerizza possa diventare un centro commerciale.

Parallelamente al susseguirsi dei punti sopra descritti lavoro concretamente al progetto di gestione, mi circondo delle persone che, come me, vogliono restare, agire e trovare soluzioni e trasformo un sogno in una straordinaria realtà.

Non voglio andarmene,
voglio restare.
Non voglio arrendermi,
voglio agire.
Non me ne importa più niente dei colpevoli,
a me interessano solo le soluzioni.

Voglio poter nutrire, sviluppare e, perché no, migliorare ciò che di bello le generazioni prima di me hanno costruito. Senza presunzione. Non voglio distruggere, non voglio far finta di niente, non voglio urlare a schiene e portoni chiusi.
In fondo mancano solo i soldi, non le idee, non le persone.
E i soldi si possono raccogliere, uno ad uno. Ci voglio provare. E tu?

Ma che cos’è la Cavallerizza?   La Cavallerizza Reale è un pezzo di storia di Torino: faceva parte del nucleo di partenza del progetto dell’Accademia Militare. La Cavallerizza ebbe la  funzione di area per le attività di servizio al Palazzo Reale e agli edifici di comando dello Stato Sabaudo. Nel secondo Novecento  venne utilizzata dalla Polizia di Stato  come ricovero per i propri mezzi, menter,  parte degli edifici circostanti furono destinati ad abitazioni popolari. Il Comune di Torino ha poi acquisito dal Demanio l’intera area da restaurare e il Maneggio Reale, la Manica Lunga, la Manica Corta, e il Salone delle Guardie sono stati affidati al Teatro Stabile di Torino per essere utilizzati come spazi per prove, depositi, ripostigli, camerini. La Cavallerizza ha anche ospitato numerose produzioni del Teatro Stabile.

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