Cultura
Due battute con uno dei fondatori di Spinoza.it, stasera a Torino
Questa sera alle ore 20.00 gli autori del più famoso sito di satira italiano, Spinoza.it, saranno a Torino per far ridere (e riflettere) la nostra città.
Inconsueta la cornice in cui si svolgerà la serata, ovvero l’ex carcere de Le Nuove, in via Paolo Borsellino 3. “Spinoza è stato dappertutto, non ci spaventa nulla!” esordisce Stefano Andreoli, fondatore, insieme al cuneese Alessandro Bonino, del sito. “Siamo stati alla festa del PD e abbiamo fatto battute sul PD, siamo stati alla festa della Lega e abbiamo fatto battute… sul PD, ché quelli menano, non c’è da scherzare!”
Come è nato Spinoza.it? A chi è venuta l’idea?
È stato Alessandro nel 2005 ad aprire questo blog, ma al tempo non aveva un’idea ben precisa di come utilizzarlo. Era un periodo in cui andavano molto di moda i blog con nomi di filosofi, Spinoza era libero e lui lo ha preso. Ha chiesto a noi amici di scrivere quello che ci passava per la testa, ma sostanzialmente il sito è rimasto quasi inattivo fino al 2007-2008. La caduta del governo Prodi e l’elezione di Berlusconi ci ha fornito la spinta per fare un po’ di ironia sulla situazione del Paese. Diciamo che non c’è mai stato un progetto definito, noi siamo stati poi bravi ad assecondare l’andamento delle cose.
Spinoza.it è diventato in breve tempo uno dei nomi più cliccati e frequentati sul web, arrivando a vincere parecchi premi e riconoscimenti da pubblico e critica internazionale. Quando avete capito di avere fatto il botto?
Credo fosse il 2009. Il Fatto Quotidiano si preparava ad uscire e venimmo contattati da Marco Travaglio in persona. Era (ed è) un fan del sito e voleva mettere le nostre battute in prima pagina del Fatto. Noi abbiamo accettato immediatamente ed è stato il primo passo per uscire dalla rete.
Su internet ci si imbatte spesso in banner pubblicitari che promettono grandi guadagni dai blog e dal lavoro a casa. Si può proprio dire che tu ce l’abbia fatta…
Beh, il mio lavoro è comunque un altro (autore per la televisione, ndr) e Spinoza resta un hobby per tutti quelli che lo seguono. Attualmente siamo una redazione di quasi 30 persone che scandagliano il forum, scelgono le battute migliori, le modificano, ecc…. Ne riceviamo migliaia al giorno, ma credo che uno dei segreti della nostra longervità sia il fatto di pubblicare le raccolte non troppo spesso. E comunque i ricavi dal blog non basterebbero a far vivere 30 persone.
Una delle caratteristiche principali del vostro sito è la possibilità di scherzare su qualsiasi argomento, senza limitazioni. Avete mai avuto problemi per questo “eccesso di libertà”?
Sì, ormai la gente posta talmente tante notizie che sta diventando un sito di informazione più che di satira! Il nostro scopo è fare satira non sulla politica, ma sull’informazione, su quei titoloni sensazionalistici che spesso non rappresentano nemmeno il contenuto dell’articolo. Abbiamo scelto fin dall’inizio di lasciare a tutti la possibilità di fare ironia anche su temi sgradevoli, non dobbiamo rendere conto a nessuno. Ogni tanto qualcuno c’è che scrive “non dovete scherzare su questo argomento”, ma d’altronde se piacessimo a tutti ci sarebbe qualcosa che non va. È difficile tracciare un limite perchè poi si finirebbe col non poter più fare ironia su nulla. Ci va in ogni caso un minimo di sensibilità, da parte nostra e da parte degli utenti, a seconda del tema trattato.
In Italia esiste ancora la satira o dopo l’addio alle scene di Luttazzi non c’è più spazio sui media per l’ironia critica e dissacrante?
Difficile da dire. Da un lato noi di Spinoza ci sentiamo un po’ responsabili per la proliferazione sui social network di una moltitudine di profili che postano commenti taglienti e battute. C’è una sovrabbondanza di ironia che talvolta sconfina nella repulsione. Ma la satira vera in Italia non esiste più. Internet è la culla della nuova satira, ma non è ancora il primo mezzo di informazione per gli italiani, bisognerebbe portare la satira in tv, ma sappiamo tutti di chi sono le televisioni… Luttazzi è forse stato l’ultimo in grado di cogliere l’essenza della satira, poi qualche apparizione di Guzzanti e Crozza (ho lavorato per lui, è bravissimo, vorrei vederlo in Rai), ma il panorama generale è deprimente.
Per invogliare i torinesi a venire stasera o per quei pochi che ancora non sanno cos’è Spinoza.it, ci dici la tua battuta preferita?
Ce ne sono migliaia, anche perchè oggi come oggi basta aggiungere pochissimo all’attualità per renderla comica. La politica dei giorni nostri è già parodia della politica stessa e alla satira non resta che fare la parodia della parodia. Oggi la soglia di indignazione è altissima, per far incazzare la gente qualcuno deve veramente farla grossa!
Comunque vi dirò la mia preferita, una battuta del 2009 che racchiude tutto lo spirito di Spinoza: “Muore la sorella di Berlusconi. Fuochino”.
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