Piemonte
Prevenzione tumore collo dell’utero: il Piemonte passa al test del Dna
Per la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero in Piemonte basterà il Dna. La rivista scientifica Lancet ha infatti pubblicato lo studio internazionale, a cui hanno partecipato anche i ricercatori del Centro Prevenzione Oncologico e delle Molinette, che ha portato alla messa a punto del nuovo test Hpv basato sul controllo del Dna. La Regione ha quindi deciso di adottare il nuovo sistema nell’ambito del programma di screening Prevenione Serena. Nel giro di cinque anni si passerà gradualmente, per le donne tra i 30 e 64 anni, dall’attuale Pap-Test al controllo tramite Dna. Rispetto al Pap-test “lo screening con test Hpv permette di ridurre del 60-70 per cento l’incidenza dei tumori invasivi del collo dell’utero”.
Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della cervice è l’infezione da HPV, il Papilloma virus umano, che si trasmette per via sessuale. Il nuovo test Hpv va alla ricerca del materiale genetico presente nel virus. Per combattere questa tipologia di tumore è fondamentale la diagnosi precoce. Come spiega l’AIRC “per molto tempo il tumore della cervice ha rappresentato la più frequente forma di cancro per le donne, ma negli ultimi anni il quadro è profondamente cambiato. Nei Paesi in via di sviluppo, infatti, questo tumore è ancora la seconda causa di morte per cancro, mentre nel mondo Occidentale il numero dei casi e quello dei decessi continuano a diminuire grazie soprattutto all’introduzione del Pap-test, uno strumento di diagnosi precoce molto efficace. In Italia ogni anno una donna su 10.000 riceve una diagnosi di tumore della cervice in forma avanzata, ma le probabilità di morire a causa di questa malattia sono inferiori all’uno per mille”.
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