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Cultura

I Lumiq Studios ad un passo dalla liquidazione

Gabriele Farina

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lumiqSta per cocnludersi la travagliata vita dei Lumiq Studios, eccellenza del cinema torinese mai sufficientemente e correttamente utilizzata. L’assemblea di oggi dovrebbe decidere la messa in liquidazione della società, incapace di sopravvivere al crollo del mercato che la colpisce in una situazione che è sempre stata molto precaria. 38 mila metri quadrati di studi cinematografici con teatri di posa, macchinari di altissima qualità tecnica e perfino uno studio con piscina per le riprese subacquee. In una struttura simile, tra le più avanzate in Europa, lavorano al momento non più di 15 persone. Erano un centinaio solo un paio di anni fa. I Lumiq Studios, oggi un tutt’uno con il Virtual & Reality Multimedia Park, nascono nel 199 con proprietà al 76,5% del Comune, al 23,45% della Regione tramite Finpiemonte e allo 0,003% della Provincia. Gli enti continuano per anni a foraggiare i Lumiq che però stentano a decollare. Arrivano poche produzioni un po’ da tutta Europa, ma mai a sufficienza ed i costi sono troppo elevati. Con l’arrivo della Giunta Cota, l’assessore Coppola decide di non investire oltre e di abbandonare il V&RMP al suo destino. Il cumune è andato avanti ma ora pare non ci siano più margini e si vorrebbe almeno recuperare qualcosa dagli immobili che sono di proprietà del comune per coprire un buco che dovrebbe essere di quasi due milioni di euro.
Rimane il fatto che una struttura unica in Europa, con macchinari di qualità elevatissima andrebbe così persa per sempre.

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