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Cronaca

La comunità ebraica di Torino condanna le dichiarazioni di Marrone su Priebke

Redazione Quotidiano Piemontese

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MaurizioMarrone“Una rinfrescata alla memoria di quanti si accaniscono su Priebke anche dopo la morte: la rappresaglia alleata era 5 volte più feroce”. Così qualche giorno fa Maurizio Marrone, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, rispondeva su Facebook a quanti discutevano sulla morte dell’ex gerarca nazista, mai pentitosi dei crimini in tempo di guerra. Immediata la risposta della comunità ebraica torinese che, per mezzo del suo presidente Beppe Segre ha voluto domandare se “chi ha diffuso falsità storiche ed espresso idee immorali sia degno di sedere sugli scranni della Sala Rossa di Torino, città medaglia d’oro della Resistenza”.
La preoccupazione più grande per Segre e per la comunità ebraica che rappresenta è che le idee di un “capitano delle SS, fucilatore di 335 persone innocenti, torturatore, negatore della Shoah, nazista convinto fino all’ultimo giorno della sua vita pubblicate sui (social, ndr) network, possano influenzare negativamente migliaia di lettori, e sopratutto i giovani, che saranno portati a pensare che quanto scritto da un consigliere comunale abbia un fondamento di autorità e verità”.

Il dibattito sulla figura di Priebke impazza in rete dal momento della sua morte, avvenuta l’11 ottobre all’età di 100 anni, e ancora è da chiarire dove potranno celebrarsi i funerali di uno degli uomini più odiati e controversi di questo secolo.
Toccherà al sindaco Fassino adesso smorzare le polemiche sul nascere prendendo i dovuti provvedimenti del caso.

 

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