Economia
Publikompass mette in mobilità 87 dipendenti e cerca di concentrarsi al nord in attesa della fusione con Rcs
Publikompass, la concessionaria di pubblicità del gruppo editoriale di Fiat che fa capo a La Stampa, sta vivendo da tempo periodi difficili che hanno portato nel periodo 2010-2013 alla contrazione dei ricavi del 51%. Ora Publikompass ha deciso di mettere in mobilità 87 agenti pubblicitari e di avviare la chiusura di sedici strutture operative tra Bologna, Firenze, Perugia, Caserta, Napoli, Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Lecce, Agrigento, Catania, Messina, Palermo, Siracusa e Trapani.
La società, nata nel 1972 che occupa 233 lavoratori a tempo indeterminato ha sede a Milano e 52 uffici in tutta Italia: “La situazione di eccedenza – si legge nel comunicato inviato dall’azienda – è determinata dall’andamento negativo e irreversibile del settore pubblicitario che si riflette anche sulla raccolta. La società ha visto recentemente la risoluzione delle concessioni per la raccolta pubblicitaria a varie testate localizzate principalmente nel Sud Italia”.
Da un lato si tratta di mettere in atto una ristrutturazione strategica e organizzativa per salvarsi concentrandosi sul mercato al nord anche in vista di una fusione con Rcs
Entro la fine di quest’anno cesseranno tutti i rapporti di lavoro con gli editori terzi e quelli con scadenze successive andranno a decorrere naturalmente. In mobilità finiscono 87 lavoratori di Publikompass (oltre un terzo su un forza vendita complessiva di 233), dislocati per l’appunto da Bologna e Firenze fino alla Sicilia. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, invece, non dovrebbero essere toccati dal provvedimento i lavoratori del Nord Ovest tricolore.
Alla base della decisione della concessionaria, così come comunicato dalla stessa società in una lettera dello scorso 17 settembre, ci sono le stime sul fatturato 2013 pari a 67 milioni di euro, in calo del 23% sull’esercizio precedente. Ma considerando il periodo 2010-2013 la contrazione dei ricavi arriva al -51%. Motivo per cui in Publikompass (tra le ultime concessionarie a seguire la raccolta locale per editori terzi) ha escluso «misure temporanee» per arginare la crisi della pubblicità, preferendo invece cercare accordi coi singoli editori per cercare di riallocare i propri dipendenti. Con l’ulteriore ridimensionamento di Publikompass, però, riprendono peso soprattutto le indiscrezioni di una possibile aggregazione tra la stessa Pk ed Rcs Pubblicità.
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