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Cresce il prezzo della spesa all’ingrosso nella Granda

Redazione Quotidiano Piemontese

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spesaPane e orzo alle stelle. Crescono i prezzi all’ingrosso di molti tra i principali alimenti italiani e cala il potere di acquisto della spesa di tutte le famiglie, e non, del Bel Paese. La Camera di Commercio di Cuneo fotografa la situazione in questo preciso momento storico e da tale fotografia si evince che, nel secondo trimestre 2013, i prezzi medi, rilevati e paragonati allo stesso periodo dell’anno scorso, sono aumentati. Nel settore cerealicolo il rialzo più significativo si registra per il granoturco nazionale che nel periodo aprile/giugno 2013 è salito di oltre 36 euro alla tonnellata, seguito dall’orzo nazionale il cui incremento è pari a 29 euro alla tonnellata. Opposta tendenza per  il prezzo della paglia di grano che ha perso, in media, 20 euro alla tonnellata. A livello mondiale è previsto un aumento di tutta la produzione cerealicola, sia per il frumento che per il granoturco. La crescita dei livelli produttivi dovrebbe coinvolgere grandi aree mondiali, quali gli Usa, il Sud America, il Brasile e l’Argentina. Scenari che potrebbero incidere sulle quotazioni, in particolare sul prezzo del frumento, ormai prossimo alla raccolta. E la frutta? Nel medesimo trimestre, nel comparto frutticolo, terminate le campagne commerciali di mele e kiwi, sono state prese in considerazione le quotazioni delle fragole con le varietà tipiche rilevate sul territorio provinciale. Entrambe le varietà di fragole hanno segnalato prezzi in diminuzione con oscillazioni fra i 19 centesimi in meno al kg, per le fragole del Roero, e 1 centesimo in meno al kg per quelle del cuneese. In calo pure il prezzo della nocciola Piemonte Igp che in un anno ha perso 50 centesimi al kg. Le quotazioni della nocciola Piemonte mostrano una produzione inferiore rispetto alla scorsa annata e, nonostante l’ottima qualità, scontano la forte concorrenza a livello internazionale con il prodotto turco e i volumi immessi sul mercato che ne condizionano l’andamento. Le carni da macello, invece, reggono il loro andamento solito con una crescita, per i conigli, di 4 centesimi al kg mentre si registra + 17 centesimi per la vendita del pollame. Per i prossimi mesi è previsto un calo significativo delle quotazioni, in quanto il settore cunicolo è penalizzato da un andamento altalenante che nel periodo estivo si contrae a livello di quotazioni a fronte di una domanda costante. In merito ai bovini di razza piemontese, più diffusi sul territorio della Granda, l’ incremento più elevato è di 30 centesimi al kg, mentre riguardo ai suini marchiati i prezzi sono saliti di 15 centesimi, sempre al kg. Da segnalare che l’aumento delle quotazioni dei suini è legato alla flessione dell’offerta di capi marchiati e destinati alle filiere Dop e Igp.

 

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