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Alessandria

Asti: destino incerto per l’ospedale Cardinal Massaia che rischia il depotenziamento

Redazione Quotidiano Piemontese

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Massimo Fiorio

Massimo Fiorio

L’ospedale astigiano Cardinal Massaia potrebbe perdere il suo laboratorio analisi con conseguente trasferimento di questo ad Alessandria. L’attività del laboratorio, infatti, rischia di essere ridimensionata se sarà attuata la delibera regionale inerente il cambio sede della diagnostica specialistica. Asti perderebbe le analisi degli esami legati, per esempio, all’allergologia, reumatologia, endocrinologia e alle malattie autoimmuni con disagio per gli utenti. “Le conseguenze sarebbero gravi – commenta Massimo Fiorio, deputato Pd – il trasferimento ad Alessandria della diagnostica specialistica impoverirebbe l’ospedale nel suo complesso e priverebbe il laboratorio della parte qualificante delle attività, finora ben svolte sia in regime ordinario, per gli utenti ambulatoriali e ricoverati, che in urgenza ed emergenza. A quel punto sarebbero mantenuti gli esami di base: in pratica un declassamento per la struttura. E con la migrazione delle attività si perderebbero inevitabilmente delle professionalità, perché una parte del personale sarebbe costretto a lasciare il Laboratorio astigiano per spostarsi in quello alessandrino”.Ma dietro alla delibera regionale, che punta alla riorganizzazione e razionalizzazione dei laboratori analisi piemontesi, prevedendo per l’area sovrazonale Asti-Alessandria un unico centro specialistico, potrebbe nascondersi un’insidia assai maggiore: “Sarebbe il primo pezzo di attività che il Cardinal Massaia perderebbe. Poi, sempre per dare attuazione al piano di rientro – continua Fiorio – potrebbero confluire all’ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria altre specialità, come l’anatomia patologica e il trasfusionale. Riflessi negativi si avrebbero anche sugli utenti: quelli che si rivolgono al Centro Prelievi potranno continuare a farlo anche con lo spostamento della diagnostica specialistica, mentre per gli esami collegati all’Anatomia Patologica e per il Trasfusionale bisognerà andare ad Alessandria”.

Il Cardinal Massaia, che nonostante i problemi di mancanza di personale resta un ospedale con diverse eccellenze , verrebbe progressivamente svuotato e con il tempo anche le specialistiche ambulatoriali e ospedaliere rischierebbero lo stesso destino. Una prospettiva di depotenziamento.

Secondo il parlamentare del Pd la delibera regionale, approvata lo scorso marzo, ha in sé dei paradossi: motiva la concentrazione della diagnostica specialistica in un unico laboratorio per area sovrazonale  in nome della sostenibilità economica delle attività, ma non tiene conto che l’ospedale di Alessandria non ha gli spazi per ospitare il lavoro e il personale che arriverà da Asti. Nella Federazione Sud-Est il laboratorio analisi di Asti è la prima struttura, sia per dimensioni, che per volumi di attività. Questi ultimi risultano inferiori al laboratorio dell’ospedale di Alessandria e, in misura assai minore, a quelli di Casale Monferrato, Acqui Terme, Novi Ligure, Tortona. Inoltre la struttura del Massaia, rispetto a quelle dell’alessandrino, è la più grande e moderna, capace di rispondere a eventuali esigenze di espansione. “A questo, in prospettiva – conclude Fiorio – bisognerebbe semmai guardare”.

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