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Piemonte

Un secondo giudice torinese chiede maggiore chiarezza alla Dicembre: la cassaforte finanziaria della famiglia Agnelli

Redazione Quotidiano Piemontese

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fiatUn secondo giudice di Torino ha ordinato alla Dicembre, la società che raccoglie gli eredi di Giovanni Agnelli e che fa capo a John Elkann, di diventare più trasparente. Dopo anni in cui la società, azionista con il 35% della Giovanni Agnelli e C. Sapaz, non ha pubblicato alcun documento al registro delle imprese di Torino, l’azienda è stata invitata a depositare tutti i fatti e gli atti modificativi dei patti sociali, intervenuti dopo la costituzione della holding il 15 dicembre 1984. A maggio 2012, su ordine del giudice Giovanni Liberati, sono stati iscritti d’ufficio gli unici fatti di cui è possibile al momento reperire la documentazione: il decesso di Giovanni Agnelli, in data 24 gennaio 2003 e di Umberto Agnelli, il 27 maggio 2004.

All’epoca della costituzione della Dicembre, le società semplici non avevano obblighi di registrazione al registro delle imprese, norme poi introdotte nel 1996. La cassaforte della famiglia Agnelli è azionista dell’accomandita di famiglia, a sua volta azionista di Exor e cascata di Fiat e Fiat Industrial.

L’atto costitutivo è stato depositato nel registro delle imprese solo a luglio 2012, quando il giudice Anna Castellino ne aveva imposto la pubblicazione. A sollecitare il deposito dei documenti successivi al 1984 sono stati anche Valerio Tavormina e Alberto Romano, gli avvocati di Margherita Agnelli, uscita dalla Dicembre nel 2004, nell’ambito dell’accordo che regolò l’ asse ereditario del padre Giovanni Agnelli. Per uscire dalla Dicembre Margherita vendette tutte le sue quote nella società.

 

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