Economia
Regione Piemonte: parte il piano di risanamento e riorganizzazione del personale
Ha preso il via su proposta dell’assessore Gianluca Vignale, il piano di risanamento e riorganizzazione del personale della Regione Piemonte che tra porterà a un risparmio minimo stimato tra i 60 e gli 80 milioni di euro entro il 2014. Quattro gli obiettivi del piano: riduzione della spesa corrente amministrativa, aumento dell’efficienza, revisione degli assetti organizzativi, migliore allocazione del personale in servizio. Per quanto riguarda il contenimento della spesa, il piano prevede l’incentivazione della mobilità e del pensionamento, l’utilizzo del part time e l’inserimento dei diritti di istruttoria. Per quanto riguarda, il riordino organizzativo, è prevista una riduzione della dotazione organica, una riorganizzazione e riduzione delle direzioni dei settori , una revisione delle posizioni organizzative e una ricollocazione e riqualificazione del personale. La migliore allocazione del personale in servizio sarà resa possibile attraverso la mobilità interna, l’internalizzazione delle attività, l’analisi delle funzioni e la promozione del telelavoro.
Per contenere la spesa, consolidare l’acquisizione delle professionalità garantendo il ricambio, generazionale, il piano prevede una riduzione complessiva del numero dei dipendenti, attraverso tre differenti modalità: la risoluzione anticipata del contratto di lavoro su base volontaria, che non riguarderà solo piu’ i dirigenti, ma sarà estesa anche alle categorie e agli enti strumentali. Non appena sarà trovata l’intesa con il Governo, la Regione ricorrerà ai prepensionamenti che cosentirà il collocamento a riposo di quanti entro il 31 dicembre 214 avranno i requisiti e le decorrenze per il pensionameno vigenti pre Fornero. Secondo una prima rilevazione, il provvedimento dovrebbe consentire, solo per quanto riguarda Giunta e Consiglio un risparmio di oltre 6 milioni di euro. Dal gennaio 2014 sarà applicata una risoluzione unilaterale per mandare in pensione quei dipendenti, 117 secondo le prime stime tra Giunta e Consiglio, che pur avendo i requisiti per la pensione continuano a lavorare. La giunta regionale dovrebbe approvare una delibera per la riduzione da 16 a 12 dei direttori regionali, ed è prevista prossimamente anche la riduzione dei settori, che dagli oltre 130 attuali dovrebbero scendere a circa un centinaio.
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