Economia
Il maltempo ha messo in ginocchio l’agricoltura in Piemonte
La Confederazione Italiana Agricoltori della provincia di Torino ha completato una ricognizione degli effetti sulle colture piemontesi delle condizioni di maltempo che hanno caratterizzato questi primi due mesi di primavera, delineando un quadro preoccupante dello stato dei campi nel Torinese.Il monitoraggio ha evidenziato gravi danni e ritardi nello sviluppo di tutte le colture é stato chiesto alla Regione Piemonte il differimento del termine del 31 maggio per la presentazione delle domande agroambientali. Secondo Lodovico Actis Perinetto, presidente provinciale della Confederazione: “Quantificare economicamente gli effetti sulle colture piemontesi sarà possibile solo al momento del raccolto ma va considerata l’assoluta anomalia climatologica di questa annata. Nei primi cinque mesi dell’anno, infatti, è caduta quasi il doppio della pioggia del 2012 con 50 giorni in più di maltempo e questo ha provocato nei campi un ritardo medio nello stato vegetativo delle colture di un mese”.
Secondo le osservazioni condotte da CIA la produzione orticola per tutte le colture a pieno campo è gravemente compromessa, con danni del 70-75%, e si sta procedendo ad attività di reimpianto che determineranno colture non omogenee. Per le colture protette da teli di nylon si prevede una perdita del 10% della produzione, a causa della poca luce e del poco calore ricevuti. Anche le coltivazioni nelle serre non riscaldate hanno dovuto fare i conti con l’umidità e la rigidità delle temperature che, ancora nell’ultimo weekend, sono arrivate a minime di 9° contro i 20-30° appropriati e considerati nelle medie di stagione, portando alla perdita del 20% delle colture.
Per quanto riguarda la frutticoltura, le abbondanti precipitazioni hanno aggravato in modo drammatico il problema della batteriosi dell’actinidia PSA, che colpisce le piante del kiwi, compromettendo completamente il raccolto e danneggiando gravemente le colture stesse. Problemi anche nei frutteti di meli e peschi, piante che hanno richiesto numerosi interventi non programmati per combattere gli attacchi di funghi e batteri. Danni, infine, per la coltura in pieno campo dei mirtilli, dove le piogge torrenziali hanno fatto marcire gli abbozzi fiorali provocando un’aspettativa nella riduzione della produzione che si attesta attorno al 15%.
Anche la resa di grano e mais è compromessa e la produzione cerealicola potrebbe subire una flessione pari al 40%. In molte aziende agricole il maltempo ha infatti reso impossibile la semina programmata o rallentato il regolare lavoro nei campi e, anche laddove la messa a dimora è avvenuta correttamente, le abbondanti piogge hanno successivamente fatto marcire la base degli steli e impedito alle spighe di crescere adeguatamente.
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