Piemonte
L’assessore regionale alla salute Paolo Monferino si è dimesso: la giunta Cota alle strette
L’assessore regionale alla Salute, Paolo Monferino, ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili dalla sua carica di fatto imponendo un rimpasto della giunta guidata da Roberto Cota. Monferino si è definito ora consulente del governatore a titolo gratuito. La decisione di Monferino è legata a una difficile situazione che si è creata nella maggioranza e alla situazione di disagio crescente e di insofferenza nei confronti della politica mentre la sua una riforma sanitaria che comporta la riorganizzazione della rete ospedaliera con la chiusura o la riconversione di strutture e reparti è osteggiata da molti.
Monferino con alle spalle una carriera manageriale nel Gruppo Fiat, era assessore dall’agosto 2011, quando il presidente Cota gli affidò l’assessorato dopo le dimissioni di Caterina Ferrero, dimissionaria dopo essere stata coinvolta in un’inchiesta sugli appalti.
Lo Spiffero prevede un reimpasto di questo tipo
Al vicepresidente Ugo Cavallera andranno le deleghe di Monferino: una soluzione più volte prospettata e che oggi ha trovato una implicita conferma nelle sperticate lodi pronunciate in aula dal capogruppo leghista Mario Carossa, che nell’elogiarne equilibrio e disponibilità al confronto ha suonato le campane a morto per l’ex titolare della Sanità. L’ex senatore Gilberto Pichetto Fratin si occuperà di Bilancio, sostituendo Giovanna Quaglia la quale, a sua volta, riceverà le competenze dell’altra cheerleader leghista, Elena Maccanti, che tornerà a sedersi sugli scranni del Consiglio. In quota Lega Nord entra in giunta anche il giovane Riccardo Molinari, ex vice presidente di Palazzo Lascaris dichiarato decaduto lo scorso anno dalla Cassazione, da sempre nei pensieri del governatore secondo quanto riferiscono dal suo stretto entourage. L’altra new entry è Gian Luca Vignale, in quota Progett’Azione, al quale dovrebbero andare personale, programmazione, new economy ed energia. In uscita William Casoni (Fratelli d’Italia), destinato anche lui ad abbandonare l’esecutivo per far posto a Agostino Ghiglia che, a questo punto, sostituirebbe Cavallera all’Urbanistica. I contatti sono in corso e tra stasera e domattina tutto può ancora accadere, ma questo è grosso modo l’impianto che ha in testa Cota.
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