Approvata la revisione della rete ospedaliera del Piemonte: spariscono 1700 posti letto

La Giunta Regionale del Piemonte ha approvato su proposta dell’assessore Paolo Monferino, la delibera che stabilisce la revisione della rete ospedaliera. In sintesi, i posti letto passeranno da 18.000 a 16.300, sara’ integrata la rete ospedaliera con quella dell’emergenza-urgenza. Sono quindi state approvate la riorganizzazione dei laboratori di analisi, l’adeguamento alle ultime norme nazionali dei criteri per la nomina dei direttori generali di azienda sanitaria. L’opposizione ha reagito alla decisione.  Per il consigliere del Pd Nino Boeti: “il riassetto del sistema sanitario piemontese porterà alla disattivazione del Maria Adelaide, dove ancora si svolge un’attività chirurgica in Day Surgery e Day Hospital, la disattivazione del punto nascite di Carmagnola, la disattivazione dell’emodinamica di Moncalieri e di Ciriè, assieme a quella del San Luigi di Orbassano, la chiusura di chirurgia a Lanzo e ancora di Pomaretto e Torre Pellice “con la diminuzione di circa 100 posti letto nell’Asl TO3 per la postacuzie, con conseguente permanenza degli anziani nei corridoi del pronto soccorso di Rivoli e di Pinerolo”.

Secondo Andrea Buquicchio, capogruppo dell’Idv:  “La giunta sta semplicemente adeguando il sistema sanitario piemontese a quanto previsto dalla spending review, senza tener conto di quanto imposto dal Piano di rientro del debito sanitario siglato a Roma da questa stessa maggioranza insieme al Ministero della Salute. I resoconti degli incontri periodici al tavolo che si occupa del Piano di rientro sono impietosi. Il Piemonte, unica regione del nord Italia, è ben lontano dall’adempimento di quanto previsto nel Piano, tanto da rischiare seriamente il commissariamento della Sanità nel giro di poche settimane in occasione della verifica finale”.

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