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Economia

Nel 2012 le esportazioni del Piemonte sono cresciute del 2,9% rispetto al 2011

Redazione Quotidiano Piemontese

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export1 hpNel 2012 il valore delle esportazioni piemontesi ha raggiunto i 39,7 miliardi di euro, registrando un incremento del 2,9% rispetto al 2011. Valutando le singole performance trimestrali si osserva come la dinamicità delle vendite regionali all’estero si sia progressivamente ridotta nel corso dell’anno: alla variazione del +5,2% registrata nel I trimestre dell’anno sono, infatti, seguite quelle del +2,7% e +2,2% del II e III trimestre. Nel periodo ottobre-dicembre 2012 l’incremento del valore delle merci esportate si è attestato al +1,7%. Sul fronte delle importazioni si registra una flessione di 8,6 punti percentuale rispetto al 2011. Il valore dell’import piemontese di merci è, infatti, sceso a 26,6 miliardi di euro. Il saldo della bilancia commerciale piemontese rimane, pertanto, attivo per 13,1 miliardi di euro, in crescita rispetto al valore del 2011 (9,6 miliardi di euro).

L’incremento realizzato dalle esportazioni regionali risulta inferiore al dato medio nazionale (+3,7%). La crescita delle esportazioni ha coinvolto tutte le ripartizioni territoriali, tranne l’Italia meridionale che ha manifestato una lieve flessione delle vendite oltre confine (-0,2%). L’Italia insulare ha conseguito il risultato migliore (+21,3%), grazie alla crescita delle esportazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati. Le regioni nord-occidentali (+3,5%) e nord-orientali (+1,1%) ottengono risultati positivi, ma inferiori alla media nazionale.

Il Piemonte si conferma, anche nel 2012, la quarta regione esportatrice, con una quota del 10,2% delle esportazioni complessive nazionali. Tra le principali regioni esportatrici sia la Lombardia (+3,7%) che l’Emilia-Romagna (+3,1%) hanno registrato performance migliori rispetto a quella piemontese, mentre il Veneto ha realizzato un incremento dell’export più contenuto (+1,7%).

La crescita dell’export piemontese non ha, tuttavia, interessato tutti i principali comparti delle vendite all’estero. La meccanica, ormai primo settore delle esportazioni piemontesi con una quota pari al 21,1%, ha incrementato le vendite oltre confine dell’8,4%. Il settore dei mezzi di trasporto, invece, che genera il 20,3% delle esportazioni totali, ha registrato una flessione del valore delle merci esportate del -3,7%, frutto della diminuzione sia dell’export di autoveicoli (-4,3%), che della componentistica autoveicolare (-5,1%). Terzo comparto per quota detenuta sull’export complessivo, il settore dei metalli e prodotti in metallo ha ottenuto il risultato migliore, realizzando una crescita del +12,5% rispetto al 2011.

Superiore alla media è apparsa la variazione registrata dalle vendite all’estero del comparto alimentare che, con una quota del 10% delle esportazioni regionali e una crescita del 5,6%, genera quasi 4 miliardi dell’export piemontese.Poco brillante risulta, infine, la performance del settore tessile-abbigliamento che vive una lieve flessione delle vendite oltre confine (-0,7%). Analizzando la destinazione delle vendite piemontesi oltre confine si osserva come il principale bacino di riferimento risulti, anche nel 2012, l’Ue-27. Il 58,9% dell’export della nostra regione è diretto, infatti, verso i Paesi appartenenti a quest’area, contro il 41,1% destinato ai mercati extra Ue-27. La quota detenuta dall’area comunitaria appare in ulteriore ridimensionamento rispetto al 2011, quando le esportazioni destinate ai mercati dell’Unione europea rappresentavano il 61,7% di quelle complessive.

Tale ridimensionamento è frutto della dinamica negativa manifestata dalle vendite piemontesi dirette ai partner comunitari: a fronte di un incremento complessivo delle esportazioni del 2,9%, quelle verso i Paesi Ue-27 hanno, infatti, registrato una diminuzione del -1,8%. In particolare si evidenzia la flessione delle vendite verso i primi due partner commerciali della nostra regione: la Germania (-1,2%) e la Francia (-1,6%). È risultato, invece, molto positivo l’andamento dell’export verso i Paesi extra Ue-27 (+10,5%), mercati più dinamici che hanno trainato, nel corso del 2012, l’andamento del commercio internazionale.

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