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Cinque anni fa moriva Lia Varesio: una santa dei nostri tempi a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Lia-VaresioCinque anni fa è morta a soli 60 anni Lia Varesio una persona che ha lasciato una grande impronta su Torino. Era una dei più grandi rappresentanti di quella Torino dell’attivismo cattolico e del mondo sociale per i più umili e i più poveri. Lia era conosciuta come l’ Angelo dei barboni a cui ha dedicato la vita. Alla fine degli anni settanta aveva iniziato ad assistere i senza fissa dimora e dopo la morte nel 1980 di uno di essi, Bartolomeo C. , aveva fondato un’ associazione con il suo nome che continua ad aiutare barboni, scappati di casa, dimessi da ospedali psichiatrici, tossicodipendenti, ex carcerati e altri.

L’undici marzo 2008, circondata dall’affetto del fratello e degli amici, Lia Varesio è morta all’Ospedale Mauriziano. Le sue parole sono profetiche anche oggi: “Non dobbiamo fare da spettatori ma chiederci cosa stiamo facendo concretamente per gli altri.
Se il nostro fratello non ce la fa da solo a portare la croce noi abbiamo il dovere di aiutarlo. E’ ora di smetterla di essere spettatori. Occorre diventare protagonisti attraverso il nostro impegno concreto e quotidiano”.

Nel 1994 le viene assegnato il “Lion d’oro” dai Lions Club di Torino «per l’attività di soccorso materiale e spirituale che da 14 anni sviluppa in Torino, operando per le strade a favore di un’umanità emarginata, porgendo a barboni, alcolisti, tossicodipendenti l’ultima speranza per riemergere da una vita disperata», nel 1996 il “Premio Bruno Caccia” del Rotary International «per la dedizione dimostrata con pluriennale opera, faticosa e pericolosa, di assistenza verso barboni, tossicodipendenti, alcolisti, malati psichici ed emarginati in genere»; nel 1997 il premio “Premio Bogianen” del Centro Congressi della Camera di commercio di Torino «per la generosità e l’entusiasmo ampiamente manifestati nel realizzare interventi di sostegno per particolari categorie di persone in difficoltà». Infine nel 2005, il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana conferito dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi, per l’opera sociale di aiuto ai poveri.

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