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Anteprima nazionale a Cuneo per il film “Alfonsina y el mar” in uscita in occasione dell’8 marzo

Redazione Quotidiano Piemontese

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alfonsina bose“Un raro esempio di cinema che sa parlare alle donne”: la motivazione alla base dell’assegnazione del Premio Tonino Guerra per la miglior sceneggiatura al San Marino Film Festival è la stessa che ha decretato la scelta di proiettare a Cuneo l’anteprima nazionale del film “Alfonsina y el mar”, in concomitanza con la festa della donna. Promossa dall’associazione “Donne per la Granda”, con il patrocinio di Provincia e Comune di Cuneo, la visione dell’ultima fatica del regista fossanese Davide Sordella è in programma per le 19 dell’8 marzo, nella sala B del Centro Incontri di Corso Dante, a Cuneo. L’evento sarà ad ingresso libero.

Il film, prodotto da Anna Maria Allasia, è stato interamente girato in Cile. Di rilievo il cast. Lucia Bosè, musa di Antonioni, Fellini, Rosi, Taviani, Cavani, Ozpetek, Buñuel, Bardem, Cocteau, Moreau…,  torna da protagonista al cinema nel nuovo film di Davide Sordella e Pablo Benedetti (in arte K.Kosoof). La accompagna come co-protagonista l’attrice peruviana Magaly Solier, venuta alla ribalta con “La teta asustada”, miglior film al festival di Berlino e nella cinquina finalista dell’Oscar, nonché protagonista di importanti opere in Spagna e Usa.

La storia narra di un’attrice europea non più giovane che rientra nel proprio paese, nel nord del Cile, dove ha trascorso l’infanzia, per inseguire la sua utopia: creare un piccolo canale televisivo in un luogo dove la tv non è mai arrivata prima e ricominciare così tutto da capo. La commedia è anche una riflessione sulla comunicazione e sui media. Ma è prima di tutto la storia di un incontro: tra la protagonista e Warmi, una giovane locale che ha trascorso l’intera esistenza a Humberstone. Due persone che scoprono di incarnare in fondo due facce della stessa medaglia. Da un lato una donna fuggita dal proprio paese, dal proprio passato nella convinzione di risolvere così tutti i problemi. Dall’altro una donna che invece non è mai uscita dalla vallata di origine, ma che vive rimandando ogni decisione, nell’attesa di andarsene verso il sogno luccicante della grande città.

“In un periodo contrassegnato da una drammatica escalation di episodi di violenza contro le donne – spiegano la presidente della Provincia, Gianna Gancia, e la presidente di Donne per la Granda, Giovanna Tealdi, insieme all’assessora provinciale alle Pari Opportunità, Anna Mantini – ci è sembrato opportuno offrire un’ulteriore opportunità di crescente presa di coscienza del problema e, insieme, di quell’identità femminile che è fatta di impegno, duro lavoro e capacità di mettersi in gioco. Un’immagine di speranza, quella veicolata dalla pellicola, che racconta una storia tutta al femminile di rivendicazione identitaria, ottenuta non senza sforzo, ma attraverso un lento percorso di conquista”.

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