Alessandria
Processo Eternit: L’appello di Afeva, Andeva e Abeva a Italia, Francia e Belgio
Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione congiunta delle associazioni Afeva, Andeva e Abeva, inviataci dal Palazzo di Giustizia di Torino in occasione dell’apertura del processo d’appello Eternit.
Esattamente un anno fa, il tribunale di Torino ha condannato in primo grado a 16 anni di prigione lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Louis de Cartier de Marchienne, i due proprietari della multinazionale dell’amianto cemento Eternit. Oggi, in occasione del primo del processo d’appello, le vittime dell’amianto sono venute dalla Francia e dal Belgio per portare il loro sostegno alle vittime italiane. Noi, rappresentanti dell’Afeva, dell’Andeva e dell’Abeva, tre associazioni che difendono le vittime dell’amianto in Italia, in Francia ed in Belgio, dal Palazzo di Giustizia di Torino portiamo il nostro sostegno alle vittime italiane e facciamo la seguente dichiarazione: Noi ci aspettiamo con tutto il cuore che la giustizia italiana confermi la condanna di primo grado di un anno fa, all’altezza della gravità della catastrofe umana ed ambientale che l’Eternit ha provocato a Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera e Napoli. Noi chiediamo allo Stato Italiano di aiutare le vittime e le loro famiglie a ricevere le indennizzazioni che le sono dovute. Noi chiediamo allo Stato Francese di confermare al suo posto il giudice istruttorio Madame Bertella-Geffroy e di darle i mezzi sufficienti perché possa terminare l’istruttoria quest’anno e perché la giustizia venga data alle vittime francesi che aspettano un processo penale da 16 anni. Noi facciamo un appello per firmare la petizione che porta avanti queste richieste: http://www.santepublique-instructionendanger.org
Chiediamo alla giustizia francese di cercare e di giudicare i responsabili. La corte di cassazione deve dare voce alle vittime: sarebbe incomprensibile e moralmente inaccettabile che una catastrofe che ha fatto 3000 morti all’anno solo in Francia, rimanga senza responsabili nè colpevoli. Sarebbe inaccettabile che delle tragedie come quella dell’Amisol o di Conde-sur-Noireau (un’importante azienda di tessuti d’amianto) terminasse con un non luogo a procedere e che le persone messe sotto investigazione siano scagionate ancora prima di essere giudicate.
Nel processo civile riguardante l’amianto in Belgio, Etenit si è appellata alla condanna già comminata nel Novembre 2011. Noi ci aspettiamo che la giustizia Belga ascolti la voce delle vittime e condanni la multinazionale responsabile.
L’Afeva, l’Andeva e l’Abeva chiedono allo Stato e ai magistrati di rispettare le sofferenze delle vittime dell’amianto e delle loro famiglie. Essi non vogliono solamente essere indennizzati. Essi vogliono Giustizia. Essi vogliono che i responsabili siano giudicati, non per spirito di vendetta, ma perché si possano trarre da questa catastrofe tutti gli insegnamenti possibili per le generazioni future e perché non si ripetano mai più tali disastri.
Afeva, CGIL, CISL e UIL Casale
Abeva
Andeva
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