Ambiente
Asti: niente tangenziale sud ovest, deturpa l’ambiente
La tangenziale non s’ha da fare! La lunga storia della Tso, tangenziale sud ovest di Asti pare che finisca qui. L’iter, infatti, è stato sospeso. Fabrizio Brignolo, sindaco della città, insieme al consiglio comunale, ha richiesto l’interruzione dell’iter di valutazione relativo alla nuova strada per avviare un confronto sulle soluzioni alternative, visto che la costruzione di questo tratto stradale avrebbe un impatto ambientale notevole. Lo stesso Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, proponente il progetto, ha ufficializzato al Ministero dell’Ambiente, con lettera datata 4 febbraio, la sospensione della procedura.“Si tratta di una svolta epocale nella storia di questa travagliata infrastruttura – commenta Brignolo – perché per la prima volta si sospende la valutazione di un progetto che presenta forti criticità, ben evidenziate dal parere negativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in data 14/10/2011, e si pongono le basi per una discussione serena ed un confronto tecnico finalizzato a individuare una soluzione alternativa. Tengo a precisare che questo risultato non lascia, né vincitori, né vinti, ma va nella direzione concreta di cercare le soluzioni migliori possibili, con il contributo di tutti: si apre quindi una fase in cui non si prospetterà una contrapposizione politica, ma un attento confronto costruttivo su aspetti tecnici”.
Lo stop è predisposto anche su volere della Regione Piemonte che, pur dopo aver espresso parere favorevole al progetto originario, ha tenuto in conto le sollecitazioni venute dal territorio astigiano.
“Ringrazio anche la Regione – conclude il sindaco – che ha tenuto un comportamento istituzionalmente corretto e di disponibilità. In questo modo vengono superate le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dal centro destra, che ha paventato il rischio di un affossamento di qualunque prospettiva di realizzare un collegamento, ma viene anche data risposta a chi, avendo a cuore le tematiche ambientali e viabilistiche, temeva la realizzazione di una infrastruttura troppo impattante e non utile alla mobilità locale”.
Ora bisogna passare dalla discussione politica a quella tecnico-pratica per capire in che modo realizzazione una nuova infrastruttura che accolga quote di traffico, sgravando l’attuale asse viario congestionato e che si riversa sui corsi Savona, Gramsci e Don Minzoni, senza deturpare l’ambiente.
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