Economia
Chiude il negozio Fnac alle Gru, in cassa integrazione i lavoratori
Brutte notizie, ma in parte attese, per i lavoratori di Fnac a Torino. Il liquidatore della società Matteo Rossini ha annunciato la riduzione del personale attraverso la cassa integrazione e la chiusura temporanea dei punti vendita di Firenze, Roma e Torino, quello delle Gru) e il ridimesionamento dell’organico della sede di Milano. La chiusura del negozio alle Gru porterà alla cassa integrazione a zero ore i 34 dipendenti del negozio, mentre i lavoratori del negozio in via Roma saranno messi in cassa integrazione a rotazione.
Secondo il nuovo piano di business è: “Prioritario è preservare il valore del business mantenendo in continuità l’attività di impresa, in considerazione del fatto che alcuni soggetti, tra cui il fondo Orlando Italy, hanno manifestato interesse a rilevare parte delle attività. In questa fase è necessario minimizzare i costi e per questo verrà temporaneamente ridotto il personale attraverso la Cig, verranno chiusi temporaneamente i tre negozi maggiormente in perdita che si trovano all’interno dei centri commerciali (Firenze – Centro Commerciale I Gigli, Roma – Galleria Commerciale Porta di Roma e Torino – Shopville Le Gru), l’e-commerce e ridimensionato l’organico della sede centrale di Milano”.
Orlando Italy ha presentato il proprio piano che prevede la modifica del business dall’attuale modello a un modello shop in shop più adatto per i negozi nei centri città a valorizzare i marchi dell’elettronica di consumo e dell’editoria. Con questo nuovo approccio commerciale Fnac Italia si occuperebbe solo della gestione dei servizi comuni e memo dell’attività di vendita al dettaglio, mentre il resto del business verrebbe gestito direttamente dai fornitori.
Sintomatico il messaggio sul gruppo Facebook salviamo la Fnac
A questo punto, nonostante ancora qualcuno provi a raccontarcele e/o a raccontarsele, non c’è più spazio per le fiabe. Di colpo tutto è Inequivocabile. La Fnac che conosciamo è finita. Non sappiamo se e cosa rinascerà dalle sue ceneri, ma Fnac è morta. Il decesso è stato decretato il giorno stesso del passaggio di proprietà, con il contestuale annuncio della messa in liquidazione dell’azienda.
Chi ha assistito alla scena, ricorderà con quale voce tremante un AD ridotto ormai all’ombra di se stesso, a fine novembre informava i lavoratori dell’avvenuta cessione dell’intero perimetro. PPR aveva finalmente trovato qualcuno disposto a rilevare tutti i negozi e tutti i dipendenti. Evviva, l’intero perimetro. Un grande risultato. La vita era bella, a fine novembre. Bella e piena di speranza. Poi è arrivato gennaio.
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