Asti
Operazione “lupo solitario”. Arrestato un insospettabile rapinatore, agiva solo tra Alba, Torino, Asti
Operazione militare “lupo solitario”, così è stata chiamata dai carabinieri di Alba, Bra e Corneliano d’Alba l’indagine anticrimine degli ultimi giorni. In poco più di una settimana un uomo ha messo a segno due tentativi notturni di far esplodere, con gas acetilene, altrettante casseforti bancomat installate all’esterno di filiali della banca Intesa San Paolo ad Alba, cinque rapine ai danni di negozi e attività commerciali, gestite da donne, nelle province di Cuneo, Torino, Asti ed altro ancora. Insomma, un’instancabile. Attività criminosa intensa e ravvicinata nel tempo, molto pericolosa in particolare per le implicazioni connesse all’esplosione dei bancomat e di grande allarme sociale per le attività commerciali colpite così tanto da far ritenere agli investigatori, in un primo momento, che ad agire fossero più gruppi criminali ben strutturati e versatili che coprivano un ampio ambito territoriale. Niente di tutto questo perché, come hanno poi scoperto i carabinieri albesi, ad agire era appunto il cosiddetto “lupo solitario”. Si tratta di Luca battaglio, 37 anni, impresario edile, da alcuni mesi senza lavoro con moglie e tre figli minori a carico, originario di Canale d’Alba ma vive e lavorava a Corneliano.
Incensurato, insospettabile e, per questa ragione, ancora più difficile da individuare come autore degli assalti ai bancomat o delle rapine perché non schedato nelle banche dati della forze di polizia. La cronologia degli episodi, secondo i militari, è allarmante, sia per la gravità dei reati che per la tempistica:
– notte del 5 gennaio scorso, l’uomo ha tenato di far esplodere, mediante l’uso di gas acetilene, il bancomat della filiale Intesa San Paolo del quartiere albese Moretta, senza riuscirci, ma provocando una forte deflagrazione e danni ingenti, fuggendo prima dell’arrivo dei carabinieri;
– notte del 6 gennaio, tentativo di far saltare, usando sempre il gas acetilene, il bancomat della Intesa San Paolo in corso Europa, sempre ad Alba e anche in tal caso senza riuscirci perché disturbato dal passaggio di una guardia giurata;
– sera dell’8 gennaio, a segno due rapine a mano armata in sequenza ravvicinata, la prima ai danni di un’edicola di Baldissero d’Alba dove si è fatto consegnare dalla titolare l’incasso di 250 euro e l’altra a Ceresole ai danni di una panetteria-pasticceria riuscendo a farsi dare dalla commerciante 70 euro;
– sera del 10 gennaio, rapina un negozio d’abbigliamento per bambini a Montà d’Alba dove ha minacciato con una pistola la titolare obbligandola a dargli 200 euro. Mezz’ora dopo, ha tentato un’altra rapina ai danni di una panetteria di Pralormo, nel torinese ma è fuggito per le urla della titolare del negozio;
– sera del 16 gennaio, rapina la titolare del Bar Stella ad Isola d’Asti a cui ha sottratto 250 euro e si è poi diretto ad Asti dove avrebbe messo a segno un’altra rapina ma, è stato bloccato dai Carabinieri di Alba che gli hanno fatto, così concludere la sua carriera criminale.
Il comune denominatore emerso dagli episodi e che ha aiutato i militari ad individuare il responsabile è stata l’auto utilizzata dal rapinatore, la sua Ford Focus SW grigia con una ammaccatura sul cofano posteriore a cui però il “lupo solitario”, di volta in volta, applicava targhe anteriori e posteriori diverse, che rubava prima di passare all’azione da auto in sosta nel centro di Alba, in modo da non essere individuato. Inoltre le bombole di gas acetilene usate per far esplodere i bancomat le aveva rubate, la notte del 4 gennaio scorso, da una officina meccanica di Piobesi.
Al momento del fermo ad Asti i carabinieri di Alba lo hanno trovato in possesso di una pistola giocattolo, fedele riproduzione di quella in dotazione alle forze di polizia, un passamontagna, i soldi appena rapinati al Bar Stella di Isola. Grazie alla perquisizione domiciliare sono state rinvenute altre bombole di gas acetilene e arnesi necessari per far esplodere i bancomat.
Inoltre, i carabinieri stanno ancora indagando sul malfattore perché, in base ad alcuni indizi, potrebbe essere autore di altre rapine in alcuni negozi del Piemonte e, in particolare torinesi. L’accusa per il “lupo” è rapina aggravata, porto abusivo di armi, furto aggravato e ricettazione.
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