Cronaca
Sequestrata falegnameria abusiva di Cuneo
Lavoratori “in nero” impiegati in una falegnameria di Cuneo, nella zona periferica cittadina. Scoperta dalla guardia di finanza cuneese una ditta che opera nella riparazione e vendita di porte e infissi, che aveva nel proprio organico aziendale operai albanesi in qualità di artigiani falegnami e facchini senza contratto. Le fiamme gialle, intervenute nella sede principale dell’azienda, hanno anche individuato due ulteriori locali, sconosciuti al Fisco e adibiti a depositi/laboratori, nei quali venivano custodite, in segreto, centinaia di porte e finestre. Inoltre, venivano anche eseguiti, in luoghi privi delle condizioni di sicurezza minime, lavorazioni e restauri a cura di personale mai regolarizzato.Durante l’accesso in uno di questi ambienti, nei pressi del cimitero di Cuneo, i finanzieri della sezione operativa volante, hanno identificato due lavoratori, uno dei quali extracomunitario, che stavano restaurando alcune porte all’interno di un fabbricato rurale privo di qualsiasi misura antincendio e dotato di un impianto elettrico non conforme. Il riscaldamento era assicurato con stufe e bracieri a legna, nonostante la presenza di tonnellate di materiale infiammabile, vernici e solventi.
L’area, di circa 500 metri quadri, in buona parte ricoperta con mezzi di fortuna è stata ampliata “alla meglio” negli anni e adibita a magazzino/laboratorio senza curarne l’adeguamento alle norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro. La gdf, dopo un accertamento con i vigili del fuoco e lo Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro) di Cuneo, constatata la fatiscenza della struttura, attrezzata con seghe circolari, macchinari vari e potenti sverniciatori elettrici, ha sequestrato tutto, immobili e laboratori, anche per evitare ulteriori rischi all’incolumità dei lavoratori. Il titolare della ditta è stato segnalato alla procura della Repubblica di Cuneo per “omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro” e per altre violazioni amministrative. La posizione dei 2 lavoratori “in nero” è stata invece segnalata alla direzione provinciale del lavoro.
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