Economia
Colpo di scena: salta l’accorpamento delle province piemontesi
Il decreto che riorganizzava le province italiane non sarà convertito in legge dal Parlamento. E’ il clamoroso colpo di scena dovuto all’inattesa e prematura fine della legislatura dovuta alla mossa politica di Belusconi. La notizia è dalla commissione Affari costituzionali che si è riunita questa sera, preceduta da una riunione ristretta del presidente di commissione Carlo Vizzini, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi e il sottosegretario Antonio Maraschini. La Commissione e il Governo hanno preso atto della grande quantità di emendamenti presentati al provvedimento e hanno ritenuto che non fosse possibile arrivare alla discussione in aula come stabilito dal calendario del Senato.
Per il ministro Patroni Griffi, “Il Governo ha fatto quello che poteva, ma la situazione non si poteva sbrogliare come del resto hanno confermato questa sera i capigruppo in Commissione”.
E’ possibile che alcune norme possano essere inserite nella legge di stabilità anche se la situazione è complessa anche per la decisione del Pdl di depositare in aula al Senato una pregiudiziale di costituzionalità, da parte del senatore Oreste Tofani.
Anche il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta ha duramente commentato la nuova situazione: “Tanto rumore per nulla. Dopo che per un anno si e’ discusso di questo tema, ora si ferma tutto. Non posso che essere critico. Il Parlamento deve fare qualcosa velocemente. Nella legge di stabilità bisogna prevedere che le Province possano continuare ad esercitare le loro funzioni e stanziare le risorse necessarie”.
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