Cultura
Disabili e lavoro: “Si può fare”
Si sono svolti in tutta la regione eventi e incontri dedicati all’inserimento lavorativo dei disabili, nell’ambito della giornata promossa dall’Onu e dal Ministero dei Beni Culturali. Il Comune di Torino ne assiste quasi diecimila, tramite l’assessorato alle Politiche Sociali del Comune considerando anche gli anziani non più autosufficienti. Il lavoro, infatti, può essere inteso come un utile strumento sia per superare il pregiudizio nei loro confronti che per aiutare gli stessi disabili ad affrontare la loro realtà.
Sull’onda del film “Si può fare” di Giulio Manfredonia con Claudio Bisio (proiettato in molte scuole) sono molte le cooperative sociali che hanno convinto alcuni imprenditori a dare una chance lavorativa ai diversamente abili.
La cooperativa sociale “Ergonauti”, per esempio, segue attivamente alcuni di loro impiegati in una sartoria del centro di Torino che realizza capi d’alta moda venduti anche a Parigi e a New York.
Un’altra cooperativa, “Stranaidea”, oltre a gestire centri diurni e strutture residenziali, stimolando la creatività e la manualità dei disabili gli fa realizzare monili che vengono poi venduti in molte boutique del centro.
Altri, invece, si sono inseriti in modo abbastanza regolare come un ipovedente addetta al servizio di centralino in un’azienda del pinerolese oppure il giovane impiegato contabile di un’altra impresa torinese. A conferma della veridicità dell’affermazione di una delle più battute più vere del film di Manfredonia: “Siamo matti, mica scemi”.
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