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Ivrea: la truffa o la guerra del cassonetto ?

Redazione Quotidiano Piemontese

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Succede sempre che, sotto le feste, qualcuno provi ad approfittarsi del buon cuore della gente. Questa volta a Ivrea, e in alcuni paesi del Canavese, pare essere scoppiata una vera e propria guerra del cassonetto fra la locale azienda Scs e l’impresa cremonese RE.M.PA. Oggetto del contendere i vestiti usati, scarpe, borse, elettrodomestici vari che lasciati nei pressi dei cassonetti, quindi ceduti gratuitamente, verrebbero poi rivenduti dopo essere stati risistemati.

La Società Canavesana Servizi nei giorni scorsi ha diffuso un comunicato informando che, nei 58 comuni in cui effettua il servizio di raccolta rifiuti, da qualche giorno vengono affissi volantini dell’Associazione RE.M.PA che invita gli stessi a depositare nelle immediate vicinanze della propria abitazione indumenti usati, borse, scarpe, tessuti, giornali e giocattoli. Sui volantini, però, non compare alcun riferimento. “La SCS si è immediatamente attivata per verificare l’esistenza di detta Associazione, senza risultato alcuno”.

Peccato che la società in questione effettivamente esista, sia registrata da 20 anni alla Camera di Commercio di Cremona e, tramite una sua impiegata, arrivi a spiegare anche che sì il materiale ritirato viene ripulito e piazzato sul mercato dell’usato e che l’assenza dei numeri di telefono sia dovuta alla necessità di lavorare senza dover badare agli scocciatori. Un vero portento di customer service.

La Scs sostiene però l’illegalità dell’operazione e invita i suoi utenti a diffidare di chi si occupa di questo genere di raccolte.

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