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Il futuro delle Province. Progett’Azione: “E’ in gioco la democrazia”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Rosanna Valle

Ulteriore discussione sul prossimo futuro delle Province piemontesi. Stavolta, a prendere la parola è l’astigiana Rosanna Valle, consigliere regionale, gruppo progett’Azione. “In questi giorni si stanno sviluppando dibattiti e confronti sul futuro delle Province. Il Governo nazionale non ha tenuto conto dell’indicazione della Regione, sostenuta da tutti i rappresentanti astigiani in consiglio regionale, con uno schieramento che è andato oltre le singole rappresentanze partitiche per affermare un principio di territorialità e di partecipazione democratica che continuo a ritenere irrinunciabile“. In merito alla decisione del Governo di accorpare Asti e Alessandria, Progett’Azione esprime il proprio dissenso ritenendo che puri calcoli matematici non siano adeguati e cancellino quasi ottant’anni di storia civile e democratica della Provincia di Asti, leader mondiale in molte eccellenze produttive e medaglia d’oro per la Resistenza.

Oggi il confronto si gioca in Parlamento – prosegue Valle – e dai, nostri deputati e senatori ci attendiamo un comportamento coerente con le attese degli astigiani. Potrebbe anche darsi, com’è avvenuto per il parere della Regione, che il punto di vista dei parlamentari eletti non venga tenuto in considerazione, ma ritengo che sia importante affermare il principio e mettere in atto tutte le azioni utili per cercare di salvare la storia, la cultura e l’espressione democratica del nostro territorio.  Assistiamo inoltre, nelle ultime settimane, ad alcuni dibattiti sulle future aggregazioni provinciali. Il problema, a mio avviso, non è se Villanova dovrà andare con Torino o San Damiano con Cuneo, ma piuttosto che cosa ne sarà della rappresentanza democratica, ovvero se verrà mantenuta l’elezione di primo grado dei consiglieri o, secondo l’orientamento del Governo, si andrà verso un’elezione di secondo grado; quali saranno le funzioni attribuite alle Province; quali saranno le risorse, il personale e gli uffici a disposizione.

È importante capire quale sarà il nuovo assetto organizzativo e funzionale dello Stato e degli enti locali nelle diverse articolazioni. Il momento è  delicatissimo e il Governo ha il dovere di intervenire con urgenza, ma la fretta non può diventare un alibi per commissariare la politica e la volontà popolare. È questo di cui le istituzioni e i cittadini, a mio avviso, dovrebbero occuparsi, per difendere nel concreto i principi della nostra Costituzione repubblicana“.

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