Cronaca
La Torino del dopo Fiat vista da Linkiesta
Il 30 ottobre l’ad Fiat Sergio Marchionne presenterà il nuovo piano industriale. Ma è da 20 anni, scrive Linkiesta, che Torino prova a immaginare sé stessa senza il Lingotto. “Ci ha provato con l’edilizia – scrive Paolo Stefanini – con i grandi eventi, con il turismo. Ma decenni di dipendenza psicologica da una sola grande azienda e da un solo partito hanno fiaccato lo spirito di iniziativa”.
È vero; c’è stato anche molto altro: le Olimpiadi, per esempio, con tutto il loro portato di palazzetti dello sport e infrastrutture. E poi «le spine»: la riqualificazione di quattro assi viari con la demolizione delle vecchie fabbriche e la costruzione di case, ipermercati, e ancora case, e ancora ipermercati. Le lunghe dita con cui il centro si è spinto verso i bordi. Ma la grande nuova metropoli è un’illusione ottica.
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