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Piemonte

CSI Piemonte: ritirato il piano per la trasformazione si va verso il commissariamento

Redazione Quotidiano Piemontese

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Un ennesimo colpo di scena nel tentativo di risolvere a situazione del CSI Piemonte e dei suoi 1200 dipendenti. L’assessore regionale all’Innovazione Massimo Giordano ha ritirato il precedente piano per la trasformazione del CSI Piemonte  che prevedeva la suddivisione del Csi in due entità: la prima detta Agency  e una seconda chiamata Factory. Ora toccherà all’assemblea dei soci trovare una soluzione. La più probabile è quella dell’’amministrazione straordinaria dell’ente, ovvero del suo commissariamento che potrebbe essere gestito da un unico commissario o da oiù commissari in rappresentanza dei diversi soci più ingombranti come Regione, Comune e Provincia di Torino.

Resta il problema della situazione economica del CSI Piemonte che ha molti debiti, ma che vanta anche molti crediti nei confronit degli enti pubblici come il Comune di Torino che da tempo faticano a tenere fede alle fatture per la grave crisi di cassa.

Su questo tema Monica Cerutti di Sel, che è anche una dei pochi politici a capire le problematiche del mondo ICT si pone delle domande:”Abbiamo sollecitato una definitiva chiarezza sulla situazione economica del consorzio, e sulle intenzioni della Regione in merito. Da una parte infatti abbiamo i problemi reali di cassa  degli enti consorziati e dall’altra però la stima di un incremento del volume annuo di attività dell’ordine di 100 milioni di euro, derivanti tutti da commesse pubbliche. Anche noi auspichiamo che si faccia in fretta, definendo un’ipotesi che si basi però su dati certi. La confusione generale, che è alimentata da una gestione fallimentare della Regione, in questo settore come negli altri, fa male solo al Consorzio e ai suoi lavoratori e lavoratrici,  che vorremmo invece coinvolti positivamente”.

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